Le imprese che rinnovano un contratto a termine dovranno versare all'Inps un contributo addizionale rispetto all'1,4% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali...
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Quindi per ogni contratto rinnovato (e non per le proroghe) è previsto un aumento di 0,5 punti percentuali del contributo addizionale dell'1,4%. In pratica con il primo contratto a termine si pagherà un contributo addizionale dell'1,4%, con il primo rinnovo il contributo salirà all'1,9% per poi salire al 2,4% con il secondo rinnovo e al 2,9% con il terzo rinnovo. Si considerano solo i rinnovi intervenuti a partire dal 14 luglio 2018. Il versamento dei contributi per i periodo tra il 14 luglio 2018 e agosto 2019 - precisa l'Inps - andrà inserito nel flusso di competenza di settembre.
Queste disposizioni non si applicano al lavoro domestico ai rapporti di lavoro agricolo e ai rinnovi di contratti a termine istaurati dalle pubbliche amministrazioni. È esclusa la maggiorazione anche per i rinnovi di contratti di lavoratori adibiti ad attività di insegnamento e ricerca anche nelle università private e negli enti privati di ricerca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero