Il consumatore medio diventa sempre più "infedele". Rispetto alla sicurezza di un brand o un prodotto conosciuto, si è rilevato come gli utenti, su un...
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Anche le percentuali italiane sono indicative di una rinnovata voglia di novità: il 35% dei consumatori ama provare nuovi prodotti e brand, e il 57% è disposto a provarli ogni tanto.
In generale, i consumatori delle regioni asiatiche e del Pacifico hanno una maggiore propensione a questa “infedeltà”, il concetto che dà il titolo allo studio Nielsen: il 47% di loro dichiara infatti di amare provare nuovi prodotti e brand. I consumatori del Nord America e dell'Europa sono invece i meno propensi ad abbandonare i propri brand preferiti (36% e 33% rispettivamente).
«L’aumento dell’infedeltà nei consumi crea nuovi rischi, ma anche opportunità di diversificazione dell’offerta», dichiara Christian Centonze, Food Industry Director di Nielsen in Italia. «Parte di questa infedeltà è riconducibile al cosiddetto effetto Amazon, che ha espanso le possibilità di scelta e creato una maggiore consapevolezza sui prezzi. Ma non solo. Anche la sempre maggiore convergenza tra online e offline cambia le logiche di relazione con i clienti. Marche e insegne devono lavorare sulla customer retention dando sempre maggiore rilevanza ai servizi correlati al prodotto, sempre più parte integrante di una relazione capace di sfuggire a una logica puramente price-based».
A livello globale, il 39% dei consumatori indica il rapporto qualità-prezzo come fattore chiave nella scelta di un nuovo brand/prodotto, seguito da unaqualità superiore (34%), dal mero prezzo (32%) e dalla convenience (31%). Al contempo solo il 28% dei consumatori è influenzato dalla notorietà e affidabilità di un brand. Ovviamente queste percentuali fluttuano a seconda delle diverse categorie merceologiche.
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Il Messaggero