Consumi, il 35% degli italiani ricerca novità e ama provare nuovi marchi

Consumi, il 35% degli italiani ricerca novità e ama provare nuovi marchi
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Venerdì 28 Giugno 2019, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 11:51
Il consumatore medio diventa sempre più "infedele". Rispetto alla sicurezza di un brand o un prodotto conosciuto, si è rilevato come gli utenti, su un campione di oltre 30.000 consumatori connessi a Internet in 64 paesi diversi, mostrino una tendenza al cambiamento e al provare qualcosa di "nuovo". Lo studio Disloyalty , condotto da Nielsen, dimostra che i consumatori sono alla ricerca di novità, grazie anche all'aumento del reddito pro capite nei mercati in via di sviluppo che ha la riduzione dei rischi correlati all'acquisto di prodotti nuovi. Il 42% dei consumatori, prova nuovi prodotti/brand volentieri e la metà è disposta anche a sperimentare spesso novità.
  
Anche le percentuali italiane sono indicative di una rinnovata voglia di novità: il 35% dei consumatori ama provare nuovi prodotti e brand, e il 57% è disposto a provarli ogni tanto.
 
In generale, i consumatori delle regioni asiatiche e del Pacifico hanno una maggiore propensione a questa “infedeltà”, il concetto che dà il titolo allo studio Nielsen: il 47% di loro dichiara infatti di amare provare nuovi prodotti e brand. I consumatori del Nord America e dell'Europa sono invece i meno propensi ad abbandonare i propri brand preferiti (36% e 33% rispettivamente).
 
«L’aumento dell’infedeltà nei consumi crea nuovi rischi, ma anche opportunità di diversificazione dell’offerta», dichiara Christian Centonze, Food Industry Director di Nielsen in Italia. «Parte di questa infedeltà è riconducibile al cosiddetto effetto Amazon, che ha espanso le possibilità di scelta e creato una maggiore consapevolezza sui prezzi. Ma non solo. Anche la sempre maggiore convergenza tra online e offline cambia le logiche di relazione con i clienti. Marche e insegne devono lavorare sulla customer retention dando sempre maggiore rilevanza ai servizi correlati al prodotto, sempre più parte integrante di una relazione capace di sfuggire a una logica puramente price-based».
 
A livello globale, il 39% dei consumatori indica il rapporto qualità-prezzo come fattore chiave nella scelta di un nuovo brand/prodotto, seguito da unaqualità superiore (34%), dal mero prezzo (32%) e dalla convenience (31%). Al contempo solo il 28% dei consumatori è influenzato dalla notorietà e affidabilità di un brand. Ovviamente queste percentuali fluttuano a seconda delle diverse categorie merceologiche.
 
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