Confindustria: «Decreto crescita primo passo ma servono politiche coerenti e leali»

Confindustria: «Decreto crescita primo passo ma servono politiche coerenti e leali»
Parere parzialmente positivo al decreto Crescita da Confindustria, che bacchetta il governo sulle "contraddizioni" delle politiche approntate nei primi mesi della...

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Parere parzialmente positivo al decreto Crescita da Confindustria, che bacchetta il governo sulle "contraddizioni" delle politiche approntate nei primi mesi della legislatura, che hanno "ingenerato un clima di sfiducia che contribuisce a spiegare l'attuale fase di stagnazione". E' quanto emerso dall'audizione di questa mattina del Direttore generale di Confindustria Marcella Panucci sul Dl Crescita.


Il Decreto Crescita - sottolinea Panucci - "contiene alcune misure utili per il sostegno alle imprese" e "fa registrare un primo segnale di discontinuità, seppur di portata limitata, nelle politiche del Governo".

Il DG dell'associazione imprenditoriale ha ricordato i passi salienti del provvedimento, che punta ad un effetto positivo sul PIL dello 0,1% nel 2019 e dello 0,2% nel 2020, con un impatto "neutro" sulle finanze pubbliche. Ciononostante - ha ricordato - il provvedimento "rimedia poi ad alcuni errori e manchevolezze dell'ultima manovra di bilancio" con particolare riguardo alla reintroduzione del super ammortamento ed alle modifiche apportate alla mini Ires.

Di qui l'auspicio che si vada verso una "politica economica di ampio respiro" che sia orientata allo sviluppo degli investimenti ed attenta alle politiche per le imprese.

Confindustria giudica il Decreto Crescita e Sblocca-cantieri "non completamente soddisfacenti" ma ritiene che rappresentino una "prima tappa di questa nuova fase di confronto leale" che auspica possa proseguire nei prossimi mesi.

Panucci ha sottolineato infatti che l'obiettivo fondamentale è quello di "irrobustire la crescita economica" in un contesto difficile caratterizzato da una sostanziale stagnazione dell'economia italiana, con politiche orientate al sistema produttivo che ne aumentino la competitività e coprano il medio-lungo periodo. "Le imprese stanno reagendo", ha affermato la dirigente, ricordando alcuni numeri della nostra manifattura in termini di valore aggiunto, diversificazione ed export. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero