(Teleborsa) - Non si arresta la crescita del credito al consumo relativo ai prestiti finalizzati. Superando complessivamente la soglia dei 10 miliardi di euro (+6,4% rispetto allo...
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Entrando nei dettagli il comparto dell'elettronica, con i suoi 540 milioni di euro, ha archiviato il primo semestre con un lieve calo (-1,4%). Tra i trend evidenziati vi è la conferma del punto di vendita fisico come riferimento preferito per gli acquisti con il 41% dei consumatori che si informa su internet ma concretizza il suo acquisto in un esercizio commerciale e il 18% preferisce informarsi e acquistare direttamente nel punto vendita. Tuttavia, in particolare per quanto riguarda il settore della telefonia, il commercio online continua a crescere incidendo sempre di più sulle mancate vendite dei negozianti. Il 21% dei consumatori dichiara, infatti, di acquistare sempre meno in un punto vendita rispetto al passato, e sono tanti i consumatori (36%) che si informano in negozio e acquistano online. Un impatto che, secondo i convenzionati, inciderebbe intorno al 41% in mancate vendite sul proprio giro d'affari e che gli esercenti (circa il 20%) stanno tentando di mitigare offrendo, accanto alla vendita nel punto fisico, anche servizi di e-commerce. Continua, invece, a funzionare la politica delle promozioni nei punti vendita (45% del giro d'affari totale per l'82% dei convenzionati), in particolare, per quanto riguarda i cosiddetti "sconti secchi".
Secondo l'indagine la telefonia è il comparto che traina maggiormente le vendite, seguito dai grandi elettrodomestici da lavaggio (35%) e dai computer/tablet (28%). Situazione che non cambia se si analizza la classifica dei prodotti più finanziati: sul podio troviamo sempre la telefonia, indicata dal 45% del campione, e i grandi elettrodomestici da lavaggio (41%), seguiti però dagli elettrodomestici per il freddo (38%). Se da un lato il valore totale dei prestiti erogati per l'acquisto di prodotti elettronici è in leggera contrazione, è aumentato, dall'altro, l'erogato medio, che si attesta a quota 916 euro (il +3,3% rispetto al primo semestre 2017).
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Il Messaggero