Frode «Cum Ex», perquisiti gli uffici di Commerzbank

Sede Commerzbank
Le indagini per il caso «Cum Ex», il presunto sistema fraudolento di compravendita di azioni, scuotono Commerzbank. Sono infatti scattate una serie di perquisizioni...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Le indagini per il caso «Cum Ex», il presunto sistema fraudolento di compravendita di azioni, scuotono Commerzbank. Sono infatti scattate una serie di perquisizioni negli uffici della seconda banca tedesca proprio nell'ambito delle indagini sul caso di evasione fiscale. A rivelarlo è stata l'agenzia Afp. La procura ha poi confermato all’agenzia di stampa francese che sono stati effettuati i mandati di perquisizione, senza specificare le persone o i luoghi coinvolti. Il caso è stato riportato anche dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Il meccanismo «Cum Ex» è uno schema di frode fiscale scoperto nel 2017 grazie a una collaborazione tra diversi media europei. «Come in passato, collaboriamo pienamente con le autorità ed è nel nostro interesse chiarire la questione il più presto possibile», ha detto un portavoce della banca all’Afp, senza poter dire altro «sul procedimento in corso». In Germania, sono già state perquisite diverse banche sospettate di essere legate a questo caso, tra cui Deutsche Bank. L’avvocato tedesco Hanno Berger, identificato come il cervello della truffa, è in attesa di processo da maggio. All’inizio di settembre, il ministero delle finanze tedesco ha dichiarato che l’amministrazione «ha già richiesto il rimborso di 2,4 miliardi di euro», dopo aver identificato un totale di 499 casi sospetti per un volume di 5,5 miliardi di euro».


Si tratta di un sistema che avrebbe coinvolto più Paesi e diversi istituti finanziari, attraverso compravendite di azioni effettuate appena prima dello stacco del dividendo e sul rimborso fiscale della tassa sui guadagni di capitale. Tali operazioni hanno lo scopo di trasferire, in via temporanea, la proprietà delle azioni a terzi in modo da diminuire sensibilmente le tasse da pagare al momento dell’incasso dei dividendi. Una voragine stimata iin circa  55 miliardi che coinvolge un po’ tutta Europa.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero