Brexit: CIA, UE acceleri su accordo di libero scambio. Incognita per oltre 40 mila aziende

Brexit: CIA, UE acceleri su accordo di libero scambio. Incognita per oltre 40 mila aziende
(Teleborsa) - L'Europa acceleri sull'accordo di libero scambio con il Regno Unito e "sia protagonista, da subito, di un rapido e dettagliato negoziato commerciale con Londra"....

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(Teleborsa) - L'Europa acceleri sull'accordo di libero scambio con il Regno Unito e "sia protagonista, da subito, di un rapido e dettagliato negoziato commerciale con Londra". Così CIA-Agricoltori Italiani, a pochi giorni dal Brexit day previsto il 31 gennaio, apre il dibattito con il convegno a Milano "La Brexit e i nuovi scenari dell'export dei prodotti agroalimentari del Made in Italy".


L'evento dà il via a un'importante collaborazione tra CIA e KPMG con l'obiettivo di supportare le aziende nelle strategie di contenimento dei rischi da Brexit.

Il futuro delle relazioni bilaterali tra le due sponde della Manica - spiega la CIA - ci "richiede, già nel medio termine, la massima attenzione a sostegno delle imprese agroalimentari italiane che esportano in UK. Fatturano 3,4 miliardi sui 24 totali, ovvero il 14% dell'export complessivo dall'Italia verso Londra. Si tratta, quindi, di un negoziato fondamentale per tutte le 40 mila aziende nazionali che vendono Oltremanica".

Il Regno Unito è il quarto mercato di sbocco per l'export di cibo e bevande tricolore, in aumento del 2% nel solo 2019 (ultimi dati gennaio-ottobre), forte anche del primato delle Igp (30%). Il vino con oltre 830 milioni di euro, resta il prodotto più venduto, ma crescono anche il settore lattiero-caseario (+8%) e l'ortofrutta trasformata (+5%).

"Sappiamo bene che un anno non basterà, per questo CIA sta lavorando comunque per fornire alle imprese gli strumenti utili a comprendere e gestire il cambiamento - ha detto il presidente nazionale di CIA, Dino Scanavino -. Ad ogni modo - aggiunge - è fondamentale che l'Europa resti protagonista di un rapporto privilegiato con il Regno Unito, perché si raggiunga un accordo sui punti cardine a partire, come sostiene anche la Commissione europea, dal mantenimento degli standard di qualità sui prodotti, anche se l'obiettivo finale rimane un'intesa senza tariffe e quote". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero