Piazza Affari, con il fiato sospeso per il voto degli iscritti alla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle, ha chiuso a -0,25%. I risultati arriveranno dopo le 18, ma i...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel resto del Vecchio Continente, le Borse europee hanno chiuso in calo una seduta trascorsa con il freno a mano tirato (Parigi -0,55%, Francoforte -0,36%, Madrid -0,2% circa e Londra +0,19%) con le tensioni sulla Brexit: l'Europa si è trovata stretta tra l'ansia per la prospettiva di un no-deal, che ha portato la sterlina ai minimi da ottobre 2016, e l'inasprirsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. I nuovi dazi sono scattati il primo settembre e il presidente americano Donald Trump ha nuovamente attaccato Pechino, pur confermando che il dialogo prosegue.
Sul Ftse Mib, utility e banche a corrente alternata (Bper +1,67%, più deboli gli altri grandi istituti). La peggiore è stata Cnh Industrial (-3,46%, +13% la settimana scorsa): era arrivata a guadagnare più del 2% dopo la presentazione del piano industriale e la conferma dello spin-off di Iveco, poi sono scattate le prese di beneficio.
A passo rapido invece Prysmian (+1,11%), che punta a rafforzarsi nel mercato dei cavi e dei sistemi per l'eolico offshore. Bene Fca (+0,88%, ma saliva del 3%), che accelera su voci possibili modifiche alleanza Nissan-Renault. Sul fronte valutario l'euro resta sui livelli di ieri e passa di mano 1,096 dollari (1,1093 all'avvio, 1,0963 ieri) e vale 115,992 yen, mentre il dollaro-yen è pari a 105,828. La sterlina è scesa sotto la soglia di 1,2 rispetto al biglietto verde, fino a un minimo di 1,1971, per poi risalire a 1,2085. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero