Tra pannolini, omogeneizzati, pappine, latte in polvere, controlli dal pediatra e tutine varie, 80 euro al mese certamente non bastano. Ma aiutano. Ed è sempre meglio che niente....
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IL PRIMO VAGITO
Restano quindi “a secco” le mamme che hanno partorito nell’ultimo scorcio del 2014.
Il bonus spetta anche nel caso di adozioni o affido preadottivo: ovviamente il periodo resta lo stesso (si fa riferimento alla data della sentenza di adozione o di affidamento del tribunale).
Per usufruire del bonus bebè bisogna stare sotto i 25.000 euro annui ai fini Isee (indicatore della situazione economica equivalente). Attenzione: per effetto di una serie di parametri (numero di figli a carico, casa in affitto, ecc) può rientrare nella soglia dei 25.000 euro anche chi ha uno stipendio più alto di questa cifra (vedi esempi nel grafico in pagina). L’Isee prende in considerazione la dichiarazione dei redditi presentata ai fini Irpef e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre dell’anno precedente. Potrebbero quindi esserci dei casi - quando si perde il lavoro, ad esempio - in cui la situazione economica dell’anno corrente peggiora trascinando un nucleo familiare da una soglia più alta ai fini Isee a una più bassa che dà diritto al bonus. Nell’evenienza si può presentare la domanda di accesso all’aiuto a partire da quel momento. Non ci sono limiti di reddito per le famiglie numerose, dal quinto figlio in poi. Possono accedere al bonus sia i cittadini italiani e comunitari residenti in Italia, che quelli extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo.
LA DOMANDA
La domanda va presentata all’Inps, entro 90 giorni dalla nascita del bebè o dall'ingresso in famiglia a seguito di adozione o affidamento preadottivo, dal genitore convivente con il figlio. Due le modalità: in via telematica (online attraverso il sito con Pin dispositivo, o recandosi ai caf o patronati), oppure via contact center attraverso il numero verde 803.164 per chi chiama da rete fissa o allo 06 164.164 per chi chiama da cellulare. In via transitoria, per le nascite o adozioni avvenute tra il 1 gennaio 2015 e il 27 aprile 2015, il termine di 90 giorni per la presentazione della domanda decorre dal 27 aprile (quindi c’è tempo fino al 27 luglio 2015). Per le domande presentate oltre i 90 giorni l'assegno spetta a decorrere dalla data di presentazione della domanda. La circolare Inps ricorda anche che per poter richiedere l’assegno è necessario preliminarmente presentare una Dichiarazione Sostitutiva Unica nella quale sia presente il figlio nato, adottato, o in affido preadottivo. Tale Dsu scade il 15 gennaio dell’anno successivo a quello della sua presentazione, per cui per continuare a beneficiare del bonus per l’intero periodo di tre anni bisogna di volta in volta rinnovarla, pena la sospensione dell’erogazione dell’assegno.
Il bonus bebè non è l’unica misura a favore delle famiglie con figli piccoli varata da questo governo. A dicembre scorso è scattato anche il voucher maternità per le mamme lavoratrici che rinunciano al congedo parentale (maternità facoltativa). Si tratta di 600 euro al mese, erogati per sei mesi, per pagare baby sitter o le rette degli asili. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero