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È l’effetto della guerra sui commercianti italiani. Il caro energia che si fa sentire sotto forma di fatture da pagare, luce e gas che in alcuni casi superano il 600%, aumenti capaci di far schizzare una bolletta della luce da 2mila a 25mila euro. Veri e propri salassi che mettono in ginocchio qualunque attività produttiva e ancora di più i piccoli negozianti titolari di panifici, ristoranti, supermercati, macellerie, etc che ora sono preoccupati per l’autunno che lo stesso premier Mario Draghi ha definito “complesso” a causa della prevista flessione dell’economia.
Statali, la beffa degli aiuti: otto mesi per avere gli sgravi
L'hotel a Roma: «I rincari di gas e luce portano via quasi il 15% degli incassi»
«È come se pagassimo un secondo affitto: calcolando la media dei nuovi aumenti, spenderò in consumi fino al 15% degli incassi. In queste condizioni, l’unica soluzione è vendere».
Francesco Gatti è il titolare di due alberghi nel cuore della Capitale: The Building di via Montebello e The Code di via Sistina. Dopo il primo trimestre con incassi positivi, è arrivata la stangata delle bollette con i prezzi sui consumi, in alcuni casi, triplicati: per la luce, l’ultimo bollettino segnava 17.398 euro. Contro i 5.400 dello stesso periodo dell’anno precedente. Bollette altissime a cui si sommano i costi di gestione. Una doccia gelata per l’intero settore: «La pandemia ha azzerato gli incassi per due anni - spiega Francesco Gatti - Dallo scorso aprile siamo tornati per la prima volta ai livelli del 2019 ma non ci sono più margini di guadagno. Ho calcolato che con i rincari, pagherò 400mila euro di consumi. L’unica soluzione è vendere». A farsi avanti sono investitori stranieri: americani, arabi e inglesi. «Sono piccole potenze economiche che possono permettersi anche delle perdite - spiega l’albergatore - per noi non ci sono altre alternative. In un albergo non c’è modo di contenere i costi dalla luce nelle camere ai fuochi delle cucine. Soprattutto con i nostri ritmi».
Flaminia Savelli
Bollette d'oro, commercianti ternani in ginocchio C'è chi si deve trasferire
La sala eventi a Messina: «Devo versare somme che non guadagno. Finirò per chiudere»
L’Antica Filanda è una sala ricevimenti nel cuore della provincia di Messina. Una struttura ricettiva gestita da Nunzio Campisi, che si è unito al coro di segnalazioni social dopo aver ricevuto una bolletta da 21mila euro a luglio 2022.
«Sono cifre spropositate che io non guadagno, le proiezioni dei prossimi mesi dicono che potrei arrivare a pagare in tutto quasi 280mila euro di bollette. Per me vorrebbe dire chiudere. Io ho 8 soci e 22 dipendenti, come faccio?» afferma Campisi. La sua struttura a luglio 2020 ha pagato 5.195 euro di forniture elettriche, un rincaro ben oltre il 300%. Una mensilità addirittura tre volte superiore al conguaglio novembre 2020 - luglio 2021, da 7.858 euro, che l’imprenditore siculo aveva pagato lo scorso anno.
«La mia difficoltà non è solo nel dover affrontare questo rincaro dell’energia, ma anche nel reperire materie prime, come il pesce fresco visto che i costi delle materie prime sono aumentati tra il 30 e il 150%. Dovrei tagliare circa 12 dipendenti del personale, non vorrei».
Mario Landi
Il ristorante a Latina: «Per risparmiare costretto a spegnere l’aria condizionata»
«Nel giro di sei mesi un aumento di oltre il 300% del costo dell’energia elettrica; a breve sarò costretto ad aumentare i prezzi ai clienti».
Rita Cammarone
Energia, bolletta minima per chi abbraccia il libero mercato
Il market a Teramo: «Siamo passati da 14 a 54mila euro in un solo anno»
A un supermercato di Pineto, in provincia di Teramo, è stata recapitata una bolletta di 52.898,07 euro per i consumi dell’elettricità del mese di luglio 2022.
A denunciare il costo esorbitante è la titolare. Nello stesso periodo dell’anno scorso l’importo della bolletta era di 14.417,45 euro. «Un aumento dal luglio 2021 al 2022 del 266,90%. Abbiamo altri due punti vendita e la percentuale di rincaro è superiore», dice Loredana Di Sante. Il 15 agosto si era sfogata con un post sul suo profilo Facebook: «Buon Ferragosto Italia da Conad Pineto. Anche oggi abbiamo lavorato per lo Stato. Prima di aprire la fattura di agosto, mi assicurerò di avere vicino il defibrillatore. Non ho parole». E sotto ha pubblicato la foto della bolletta con la cifra monstre. Centinaia i commenti. «Stanno costringendo a chiudere. Dove vogliono farci arrivare?», si chiede un utente. La titolare, raggiunta al telefono, dice che le sue aziende fanno parte della cooperativa Conad Adriatico e che si stanno muovendo tutti insieme, attraverso Conad, per fare un reclamo. «Se la situazione nel tempo dovesse rimanere invariata sarò costretta a prendere misure drastiche, mio malgrado non posso esludere la riduzione del personale».
Tito Di Persio
Bollette, i prezzi triplicheranno: dicembre choc. Rincari per famiglie e imprese
Il ristorante a Perugia: «Ho una fattura da 25mila euro. Non la pagherò»
«Quando ho visto l’importo in bolletta mi sono messo a ridere: 25mila euro di corrente elettrica in un mese». Andrea Marietti, titolare del ristorante “Il Sole” in pieno centro storico a Perugia, pensava di essere stato vittima di uno scherzo già a luglio quando gli era arrivata una fattura da oltre 13mila euro. E invece, ai primi d’agosto, ecco il secondo salasso. «La bolletta di luglio ero già riuscito a bloccarla, con la conseguenza di una richiesta immediata di messa in mora - racconta -. Questa da 25mila euro l’ho contestata e qualche giorno dopo mi è stato risposto che in effetti c’era stato un errore ed è stata stornata». Con l’invio di una seconda fattura, in scadenza il 29 agosto, da oltre 8mila euro. «Che non intendo pagare - continua Marietti - perché anche in questo caso si tratta di una cifra abnorme e di un aumento insostenibile. Nel 2021 pagavo importi da 2700-2800 euro. Dopo Natale siamo passati a 4mila, poi a cinquemila. Ora queste due bollette monstre. Conviene restare chiusi».
Michele Milletti
La macelleria a Terni: «Ci aspettavamo un aumento, ma non del 600%»
L’amara sorpresa è arrivata il giorno dopo Ferragosto, quando, «passata la sbornia» - per dirla con le parole del titolare – l’antica Macelleria Pucci, storica attività ternana, si è vista recapitare una bolletta dell’energia elettrica da 12.344,18 euro. Nello stesso periodo, lo scorso anno, aveva pagato 2.208,99 euro. «Ero consapevole di un aumento dei consumi a causa del caldo anomalo– rivela Andrea Pucci, il titolare – infatti abbiamo utilizzato di più le celle frigorifere, ma questi 12mila euro non erano stati proprio calcolati. L’aumento è stato addirittura del 600 per cento. E’ una cifra mostruosa». Andrea Pucci fa notare che il kilowattora medio “lordo” è passato da 0,17 euro del 2021 a 0,62 euro del 2022. «A gennaio – continua il titolare – il mio gestore ha applicato una modifica unilaterale del contratto. Andrea Pucci ricorda che gli analisti prevedono ulteriori peggioramenti ad ottobre. «Un autunno così – dice – metterà in ginocchio anche quelle attività che sono riuscite a restare in piedi dopo la pandemia».
Monica Di Lecce
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Il Messaggero