Blutec, nulla di fatto all'incontro al Mise Torna in libertà l'ad Cosimo Di Cursi

Blutec, nulla di fatto all'incontro al Mise Torna in libertà l'ad Cosimo Di Cursi
Il futuro dei lavoratori della Blutec e dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese sarà deciso tra Palermo, Roma e Torino.  A Roma il ministero dello...

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Il futuro dei lavoratori della Blutec e dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese sarà deciso tra Palermo, Roma e Torino.  A Roma il ministero dello Sviluppo economico  si è riunito, come previsto, il tavolo con l'azienda, rappresentata dall'amministratore giudiziario Giuseppe Glorioso, i sindacati e le istituzioni. Fuori un centinaio di lavoratori in presidio erano in attesa.  Alla fine dell'incontro ci sono stati momenti di tensione quando i dimostranti hanno appreso che il tavolo è stato aggiornato a dopo la pronuncia del tribunale di Torino sul sequestro dell'azienda. Anche l'amministratore giudiziario deve essere confermato dal tribunale piemontese e, a quel punto, avrà sei mesi di tempo per preparare nuovo un piano industriale e presentarlo alla corte.

«Siamo preoccupati
» hanno detto i sindacati. «Dall'incontro è apparso  un quadro sconfortante dello stato dell'azienda Blutec, dove peraltro il progetto di Termini Imerese è la parte più a rischio» hanno aggiunto. Per il segretario nazionale Uilm, Gianluca Ficco, «senza un'iniziativa forte del governo oltre mille lavoratori sono a rischio». Il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano ha ricordato che «gli ammortizzatori sociali che mettono in sicurezza l'occupazione ed impediscono i licenziamenti a Termini Imerese scadono a fine giugno 2019». La Fiom-Cgil ha dichiarato «lo stato di agitazione permanente».
  Intanto a Palermo il Tribunale delle Libertà ha annullato gli arresti domiciliari anche per l'amministratore delegato di Blutec, Cosimo Di Cursi, come già avvenuto per il presidente Roberto Ginatta, accusati di aver fatto sparire 16,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici dei 22 ricevuti da Invitalia per la reindustrializzazione della fabbrica siciliana. Il tribunale ha contestato l'incompetenza territoriale di Termini Imerese e ha chiesto la trasmissione degli atti a Torino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero