«Siamo preoccupati» hanno detto i sindacati. «Dall'incontro è apparso un quadro sconfortante dello stato dell'azienda Blutec, dove peraltro il progetto di Termini Imerese è la parte più a rischio» hanno aggiunto.
Per il segretario nazionale Uilm, Gianluca Ficco, «senza un'iniziativa forte del governo oltre mille lavoratori sono a rischio». Il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano ha ricordato che «gli ammortizzatori sociali che mettono in sicurezza l'occupazione ed impediscono i licenziamenti a Termini Imerese scadono a fine giugno 2019». La Fiom-Cgil ha dichiarato «lo stato di agitazione permanente».
Intanto a Palermo il Tribunale delle Libertà ha annullato gli arresti domiciliari anche per l'amministratore delegato di Blutec, Cosimo Di Cursi, come già avvenuto per il presidente Roberto Ginatta, accusati di aver fatto sparire 16,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici dei 22 ricevuti da Invitalia per la reindustrializzazione della fabbrica siciliana. Il tribunale ha contestato l'incompetenza territoriale di Termini Imerese e ha chiesto la trasmissione degli atti a Torino.
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