Bassanini (Open Fiber): rete unica verticalmente integrata è problematica

Bassanini (Open Fiber): rete unica verticalmente integrata è problematica
(Teleborsa) - "Una rete unica verticalmente integrata controllata da un operatore dominante presenta molte criticità tra cui una di livello regolatorio per le autorizzazioni che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - "Una rete unica verticalmente integrata controllata da un operatore dominante presenta molte criticità tra cui una di livello regolatorio per le autorizzazioni che deve ricevere dalle autorità antitrust". Lo ha sottolineato il presidente di Open Fiber, Franco Bassanini, intervenuto al convegno 5G Italy e il Recovery fund. "Io - ha spiegato Bassanini - sono tra coloro che da molti anni sostiene che l'unica infrastruttura su cui concentrare gli investimenti in modo da averla il più avanzata possibile sia la rete unica in fibra ma ci sono due diversi tipi di rete unica. Una è quella di cui hanno parlato in Parlamento e i ministri Gualtieri e Patuanelli che hanno scritto una lettera all'amministratore delegato di Enel, che è una rete unica indipendente, neutrale, terza, al servizio di tutti gli operatori e quindi wholesale only che Open Fiber ha adottato ed è il modello preferibile per gli investimenti di nuova generazione in cui tutti gli operatori sono alla pari senza mettere il gestore e proprietario di essere concorrente dei suoi clienti". Mentre, secondo Bassanini, una rete unica verticalmente integrata, potenzialmente a guida TIM, presenterebbe delle criticità.


Riflettendo sulla possibilità di sostituire la competizione infrastrutturale con il ritorno al monopolio, il presidente di Open Fiber ha fatto un paragone con i fondi europei per la ripartenza dopo la crisi. "Questo - ha detto - è un problema che si ripresenterà nell'uso del Recovery fund. Una cosa, infatti, è usare i fondi europei per un'infrastruttura comune, un'altra è per favorire un concorrente sul mercato rispetto ad altri".


Nel corso dell'evento, Bassanini si è anche guardato indietro, valutando i passi avanti fatti negli anni: "La crescita della domanda veicolata dai nostri clienti è impressionante. C'è un raddoppio rispetto a un anno fa della domanda di allacciamenti, abbonamenti in fibra fino alle case". Parlando della risalita dell'Italia negli indici di miglioramento della connettività Bassanini ha spiegato che "la risalita piaccia o non piaccia la si deve a questa new entry che compie 4 anni e in 4 anni ha connesso 10 milioni di unità immobiliari. Certo siamo andati più veloci in città con 7 milioni di unità immobiliari che non in aree a fallimento di mercato ma questo deriva dal fatto che nelle città agiamo con diritto privato mentre nelle aree a fallimento di mercato dobbiamo seguire le regole della contabilità pubblica, avere 100 milioni di autorizzazioni e siamo vittime dell'eccesso di burocrazia del paese. Delle semplificazioni cominciamo ad avere gli effetti nelle aree bianche, acceleriamo e acceleriamo in maniera significativa ma i primi effetti si cominciano ad avere adesso".




Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero