Banche: riforma Ue sui crediti deteriorati

Banche: riforma Ue sui crediti deteriorati
(Teleborsa) - Arriva da Bruxelles il nuovo regime prudenziale europeo per i crediti deteriorati che verranno. La normativa, frutto dell'intesa tra Consiglio Ue, Europarlamento e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Arriva da Bruxelles il nuovo regime prudenziale europeo per i crediti deteriorati che verranno. La normativa, frutto dell'intesa tra Consiglio Ue, Europarlamento e Commissione europea, traccia il percorso di riduzione delle sofferenze bancarie, prevedendo la copertura dei NPL attraverso accantonamenti progressivi nei fondi propri fino al 100% del valore. Il pacchetto, rende più ottimisti il Governo e le banche italiane, rispetto alle tante proposte avanzate fino a ieri dai vari organismi, meno logiche e soprattutto meno graduali.


La copertura, per i crediti in sofferenza senza collaterale, dovrà passare da zero dopo il primo anno, al 35% del secondo, fino a raggiungere il 100% dopo il terzo anno. Per i crediti in sofferenza garantiti, invece, non saranno pretesi accantonamenti fino al terzo anno, quando si dovrà passare al 25%, per poi passare al 35% il quarto anno ed al 55% il quinto anno. A partire dal sesto anno, solo per gli NPL legati ad un collaterale in immobile sarà richiesto il 70%, rispettando un crescendo che porterà ad un accantonamento del 100% al nono anno.

L'insieme di misure andrà a coprire i nuovi NPL, cioè quelli originati da nuovi crediti erogati a partire dal ventesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, attende ora l'approvazione formale da parte dell'Europarlamento e del Consiglio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero