Dietro le più importanti infrastrutture italiane, dietro la rinascita di un'economia piegata dalla Prima e dalla Seconda Guerra Mondiale, dietro l'innovazione...
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Beneduce - personaggio controverso, una lunga gavetta alle spalle sin dalle sue umili origini, intelligente e preparato, alla fine amico di Cuccia - vedeva nella specializzazione nella concessione del credito un modo per evitare gravi crisi bancarie. Così, su sua iniziativa e con il concorso della Cassa Depositi e Prestiti, dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni, della Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali (oggi INPS) e di altri enti venne istituito il “Consorzio di credito per le opere pubbliche”, al quale fu affiancato nel 1924, con il medesimo personale, l’Istituto di credito per le imprese di pubblica utilità (agli inizi degli anni 80 incorporato nel primo) per promuovere la ripresa produttiva del Paese, all’indomani della prima guerra mondiale. il Crediop e l'ICIPU furono soprannominati “istituti Beneduce” e all'inizio furono attivi soprattutto nelle opere di bonifica e nell'opera nazionale combattenti.
Ma è soprattutto nel Secondo Dopoguerra che i due Istituti, con la raccolta e l’impiego del risparmio soprattutto nazionale, hanno dato un contributo decisivo alla realizzazione di imponenti e fondamentali opere infrastrutturali e industriali e sono stati protagonisti nel finanziamento di impianti per lo sfruttamento dell’energia elettrica, per l’ammodernamento della rete ferroviaria, per la creazione delle reti telefonica e autostradale, nonché nel finanziamento di opere pubbliche promosse dagli enti locali e nella sistemazione del debito estero.
Negli anni 90 del secolo scorso il Consorzio di credito per le opere pubbliche è stato trasformato in Società per Azioni con la denominazione di Crediop S.p.A. e successivamente incorporato nell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, dal quale è stato scorporato il ramo delle opere pubbliche con la creazione di un nuovo Crediop S.p.A., che ha poi assunto l’attuale denominazione di Dexia Crediop Spa
A ricordare tutta la gloriosa storia del Crediop l'associazione amici del Crediop e il Gruppo di Lavoro Fondi. Due associazioni che, in una lettera appassionata a tutti i dipendenti ed ex dipendenti ricordano,come "tutte le donne e gli uomini che, nel tempo, hanno lavorato presso il Crediop hanno sempre rivendicato con orgoglio l’appartenenza ad un ente che, dotato di risorse umane di elevata professionalità e integro rigore morale, con passione e sobrietà tanto ha contribuito allo sviluppo del Paese elevando la qualità della vita degli Italiani.
Il Messaggero