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BIBANO - Azienda di Prosecco cerca personale ma non trova nessuno. Questo l'appello di Stefano Bottega, patron dell'omonima azienda di Bibano alle porte di Treviso e ideatore dei Prosecco bar: «Cerco almeno 20 persone, ma nessuno si presenta nonostante la disoccupazione sia ad oltre l’8%: manutentori, magazzinieri, mulettisti, autisti, anche enologi e distillatori, soffiatori, impiegati di segreteria, operai semplici o specializzati».
I numeri
Nessuno si è presentato a bussare alla porta di Bottega per cercare lavoro e scatta il rammarico per la difficoltà nel trovare personale nonostante la crisi e nonostante una disoccupazione giovanile che è ancora al 23,1% (dati Istat giugno 2022). «La ricerca di personale – continua Bottega – dà risultati disarmanti: mesi e mesi per trovare persone che abbiano competenza, volontà di lavorare, disponibilità a rimboccarsi le maniche e, nel frattempo, si perdono ordini e i clienti scelgono altre strade in altri Paesi, dove le aziende riescono a consegnare con puntualità e dove il rispetto per il lavoro è maggiore. In questi primi sei mesi dell’anno abbiamo dovuto rinunciare a oltre 10 milioni di euro di ordini che avrebbero portato tasse nelle casse dello Stato, diminuito le uscite da reddito di cittadinanza e generato lavoro per altre imprese».
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Il reddito di cittadinanza
Tra i nodi compare il reddito di cittadinanza che non invoglia le persone a trovare un lavoro e a darsi da fare per imparare un mestiere. «Certo bisogna aiutare chi non ce la fa, ma non si deve accettare l’assistenzialismo: sicuramente va mantenuto il reddito di cittadinanza o il sussidio alla disoccupazione che è giusto ed è sempre esistito, ma al tempo stesso chi lo riceve, se la condizione fisica glielo permette, deve studiare per imparare un lavoro e deve accettare ogni opportunità che gli si presenta.
Quando anche l'ultimo degli imprenditori sarà costretto a chiudere perché non trova personale che lavora, chi pagherà il reddito di cittadinanza? L'economia non si auto-genera, ma è il lavoro organizzato ed efficiente che crea un prodotto o un servizio, che soddisfa le esigenze altrui. Al contrario, se chi può produrre non produce più nulla, se il lavoro non diventa oltre che un diritto anche un dovere, potremmo anche stampare carta moneta, ma non avremo più prodotti e servizi da vendere e da acquistare. L’educazione al lavoro va insegnata fin dalle scuole e la sua cultura va mantenuta nel tempo. Se chi fa la guerra è un assassino e chi non rispetta le leggi è un delinquente, chi invece può lavorare, ma preferisce percepire il reddito di cittadinanza, è un ladro», conclude Sandro Bottega.
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