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Brutte notizie per gli automobilisti italiani, con il nuovo anno destinato ad aprirsi all’insegna dei rincari di prezzi e tariffe che potrebbero trasformare il 2023 nell’anno «nero» per i proprietari di auto e moto. L’allarme viene lanciato oggi da Federcarrozzieri, ma trova riscontro nelle previsioni delle organizzazioni dei consumatori, che puntano il dito su Rc auto e carburanti. Secondo l’associazione che rappresenta le carrozzerie italiane, sono in aumento non solo i costi delle riparazioni auto, ma anche i tempi di attesa per gli interventi.
ALLARME CARROZZIERI
«Nel corso del 2022 sono esplosi i prezzi dei materiali di consumo delle carrozzerie come effetto combinato del caro-energia e del costante rincaro dei pezzi di ricambio, voce che incide per circa il 70% del costo medio delle riparazioni - spiega Federcarrozzieri - Gli operatori del settore sono riusciti solo in parte ad assorbire i maggiori costi a loro carico, con la conseguenza che nell’anno in corso i listini al pubblico relativi alle riparazioni hanno subito inevitabili rincari.
LE PREVISIONI SULL'RC AUTO
Ma a rischio aumenti sono anche le tariffe Rc auto, che dopo la costante riduzione degli ultimi anni, sembrano destinate ad invertire la rotta. «Oggi il premio medio dell’ Rc auto, al netto delle tasse, è di circa 310 euro - spiega Assoutenti - La situazione economica del paese, caratterizzata dall’allarme energia e da una pesante inflazione, si ripercuoterà anche sulle polizze assicurative che rischiano di salire del +6% nel corso del 2023. Se si considera che in Italia circolano 43 milioni i veicoli assicurati, di cui 32,5 milioni di autovetture, la stangata sull’Rc auto solo per la categoria degli automobilisti raggiungerebbe nel nuovo anno la maxi-cifra di 605 milioni di euro». «Dal prossimo 1 gennaio - ricorda poi il presidente Furio Truzzi - circa 2 milioni di assicurati rischiano di vedersi quadruplicati i premi delle polizze Rc auto in virtù dell’entrata in vigore della norma, introdotta dalla Legge sulla Concorrenza, che obbliga le imprese estere operanti in Italia ad adottare la procedura di risarcimento diretto. Una novità che potrebbe costare altri 400 milioni di euro alla collettività degli assicurati«. Il quadro si chiude con i carburanti: per effetto delle misure sulle accise introdotte dal Governo e indipendentemente dall’andamento dei prezzi alla pompa, un pieno di benzina nel 2023 costerà 6,1 euro in più, con ripercussioni solo sui rifornimenti pari a +146 euro all’anno ad automobilista, ricorda invece il Codacons.
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