Coldiretti: a rischio 120 milioni di investimenti europei per lo sviluppo rurale

Coldiretti: a rischio 120 milioni di investimenti europei per lo sviluppo rurale
Finanziamenti europei per lo sviluppo rurale rischiano di tornare dritti nelle casse di Bruxelles. Così potrebbero finire dei fondi che attiverebbero investimenti pubblici...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Finanziamenti europei per lo sviluppo rurale rischiano di tornare dritti nelle casse di Bruxelles. Così potrebbero finire dei fondi che attiverebbero investimenti pubblici per 120 milioni di euro, se non saranno spesi dalle regioni italiane entro il 31 dicembre del 2018. È l'allarme lanciato dalla Coldiretti. 


Secondo il monitoraggio realizzato sui dati del ministero delle Politiche Agricole si evidenzia la necessità di una decisa accelerazione nell'attuazione dei programmi. 

Le regioni Puglia, Abruzzo, Liguria, Marche e Friuli Venezia Giulia  rischiano infatti di perdere una buona parte delle
risorse impegnate per il 2015 secondo la regola dell'N+3 e cioè l'obbligo di spendere entro tre anni dall'anno previsto d'impegno. 

«Si tratta di finanziamenti per misure finalizzate tra l'altro all'ammodernamento delle imprese agricole, ai progetti di filiera, al biologico, alla difesa della biodiversità, alla forestazione e all'insediamento dei giovani agricoltori contenuti
nei piani di sviluppo rurale», spiega la Coldiretti. 

Dallo stato di attuazione dei Psr (Programma di Sviluppo Rurale) emerge che la spesa relativa alla programmazione 2014-2020 in media è stata del 23% con una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro. «Così come è non va. Bisogna evitare di ridare i soldi a Bruxelles. Il nostro Paese non è credibile se chiede altri soldi e poi non li spende», commenta il neo presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero