Un monumento della musica mondiale come l’Opera di Vienna ne ha viste di tutti i colori, ma, incredibilmente, durante i suoi 150 gloriosi anni di storia non aveva mai messo...
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Il prossimo mese (per la precisione dall'8 dicembre), infatti, sul celeberrimo palcoscenico sarà possibile ascoltare e vedere la versione operistica di Olga Neuwirth del romanzo di Virginia Woolf, Orlando.
«Voglio proprio scuotere questo luogo meraviglioso, ma un po’ vecchio stile», ha dichiarato senza mezzi termini Olga Neuwirth, compositrice austriaca di 51 anni.
Del resto, se si guarda bene, il gap che viene infranto è esponenziale: un’opera firmata da una donna, incentrata su un libro scritto da un’altra donna e che ha per tema portante la giocosa esplorazione della fluidità di genere.
Il romanzo in questione è uno dei preferiti di Neuwirth fin dall’adolescenza, «perché mette in discussione tutti i sistemi binari. Orlando è un essere straordinario, che accantona ogni tipo di dualità e sperimenta un senso di interdipendenza nella vita così come nell’arte. È paladino della libertà di parola e di scegliere l’identità che più piace senza doversi per forza catalogare in un modo o nell’altro a seconda che si sia uomo o donna».
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La compositrice ha detto che nella sua opera l’azione e i fatti si svolgeranno fino ai giorni nostri, mentre nel romanzo la storia termina nel 1928, anno di pubblicazione del libro.
Dall’Opera di Vienna fanno sapere che questo campo artistico è stato spesso definito come molto misogino, a causa dei destini terribili che frequentemente colpiscono (solamente) i personaggi femminili, ma che lentamente sta mutando e si sta aprendo ai cambiamenti sociali.
Intanto, tutti i ruoli chiave di Orlando sono stati assegnati a donne e i costumi sono disegnati da Rei Kawakubo, fondatrice della casa di moda Comme des Garçons.
L’orchestra della Wiener Staatsoper sarà allargata anche a una chitarra elettrica e due sintetizzatori. Alcuni cantanti dei tre cori, poi, saranno collocati all’interno dell’enorme lampadario del teatro e una jazz band salirà e scenderà dal palco per creare particolari effetti sonori ad hoc.
Il Messaggero