Gentili Signori; sono residente a Trastevere da oltre 30 anni, e sto assistendo al degrado rapido e inarrestabile del quartiere. La sporcizia regna sovrana, si organizzano feste...
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Nel quartiere i cassonetti non esistono da anni, ma io sono un'attenta organizzatrice di raccolta differenziata, da molto prima che l'AMA eliminasse i cassonetti, e divido meticolosamente i rifiuti senza eccezione... abbiamo avuto per un certo periodo buste resistenti di colore diverso per la raccolta, ma presto sono venute a mancare anche queste, (che pure dovrebbero rientrare nella cifra da noi pagate per raccolta Ama), ergo abbiamo dovuto pagare di tasca nostra tutte le buste per la differenziata; sono poi stati fissati i giorni 3 volte a settimana per la raccolta, e anche questi ultimamaente sono stati eliminati!!
Scopro per puro caso stamattina che non sarà più possibile depositare il sacco della differenziata fuori dal portone, ma che dovremo trascinarlo fino ai cosiddetti "centri mobili di raccolta", presenti per due ore la mattina e due il pomeriggio, a una certa distanza dalla nostra residenza, per cui sorgono diversi problemi:
1) Se la raccolta è ben fatta, i sacchi risultano notevolmente pesanti. Come pensa l'AMA che possano essere trasportati o trascinati fino a tali postazioni?
Come può un anziano o persona normodotata riuscire ad esempio da Piazza Santa Cecilia a trasportare il sacco fino a Piazza Sonnino? Con quale aiuto? E per quale motivo imporre ai cittadini un disagio del genere, quando le strade del quartiere sono ridotte in uno stadio pietoso non certo per i sacchidella differenziata, quanto per quelli dei ristoranti che sono depositati a terra, e che vengono devastati e squarciati da stormi di gabbiani?
Trovo quest'ultimo provvedimento ingiusto e offensivo nei riguardi di tutti i cittadini che fanno il loro dovere, pagano una tariffa rifiuti oltraggiosamente alta, e non hanno in cambio un servizio perlomeno decente.
Maria Paola Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero