Voglio condividere questa testimonianza spiacevole nella speranza che non capiti anche ad altri. Ero sulla Tangenziale Est tra Tiburtina e Tor di Quinto e mi accingevo a...
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Dopo aver terminato il sorpasso sento un botto tremendo sulla carrozzeria della macchina (poi penserò ad una palla da tennis ben tirata ma non so ancora cosa sia stato). Proseguo la mia marcia non capendo da dove proveniva il botto, ma ecco la Micra mi raggiunge.
Il tizio alla guida scende e mi dice che potevo almeno chiedere scusa: lì per lì capisco che si tratta di una truffa ma qui parte la scenata che mi porta ad abboccare. Mentre scendo, comunque, lui abilmente dipinge un segno sulla mia macchina nuova dello stesso colore della sua Micra, la moglie fa il resto. Usciamo dalla tangenziale e lui si arrabbia quando tento di scendere 100 Euro dai 150 richiesti. Alla fine gli dò i 100 Euro quasi contento mentre lui comunque tentava di fare il CID (sicuramente fingendo). Appena arrivato a casa passo la mano sulla parte presunta incidentata: la vernice viene via in un attimo e capisco di essere stato truffato.
Ho 47 anni e per due volte non ero caduto alla truffa dello specchietto , la cosa si gioca in pochi minuti e l'abilità di questi tizi è sempre maggiore
Questi i punti che hanno contribuito a farmi cadere nel loro tranello:
1 - Avevo degli impegni di famiglia importanti ed andavo di fretta.
2- La mia macchina è nuova quindi il solo vederla del colore dell'altra macchina mi ha mandato in depressione.
3 - La sua macchina era seminuova e lucidissima col bozzo che coincideva col mio.
4 - A bordo c'erano compagna e ragazzino di un mese ben vestiti.
5 - Il tizio simulava fretta per causa del bambino
6 - La compagna gli diceva "lascia stare", (forse spaventata dall'arrivo della polizia mentre io ingenuamente pensavo al bambino)
7 - Il tizio era gentile e ben vestito e molto cortese da consigliarmi addirittura dove riparare la mia macchina
Ogni commento su questi tizi lo lascio a voi .
Mauro Della Vecchia
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Il Messaggero