Volevano imbarcare due auto rubate sulla nave per Tunisi: arrestati dalla Polizia di frontiera

L'operazione effettuata dagli agenti dellaPolizia di Frontiera al porto
Si stavano imbarcando dal porto di Civitavecchia sulla nave diretta a Tunisi, ma non avevano fatto i conti con gli agenti della Polizia di frontiera. Già, perché i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si stavano imbarcando dal porto di Civitavecchia sulla nave diretta a Tunisi, ma non avevano fatto i conti con gli agenti della Polizia di frontiera. Già, perché i due algerini che hanno insospettito i poliziotti, erano alla guida di due auto rubate. Ma sono stati scoperti e arrestati per riciclaggio.

L'operazione è maturata nei giorni scorsi. I due, algerini, erano alla guida di una Citroen Berlingo e di una Peugeot 3008. Durante i controlli, gli stranieri hanno mostrato nervosismo e in più gli agenti hanno notato che erano completamente privi di bagaglio al seguito. Inoltre manifestavano grande fretta di arrivare a destinazione. Al controllo dei documenti si è scoperto che i veicoli da imbarcare erano stati acquistati molto di recente. Da una ulteriore verifica si è poi scoperto che i dati identificativi apposti sui veicoli non risultavano conformi ai canoni di sicurezza delle rispettive case produttrici. Gli agenti hanno allora individuato i codici segreti, appurando che i numeri di telaio impressi sulle auto non erano originali. Da ulteriori accertamenti effettuati in sinergia con enti francesi e spagnoli risultava inoltre che le due vetture erano di provenienza furtiva e che i due algerini cercavano di farle entrare in Tunisia con dati alterati proprio per non farle identificare.
A quel punto per gli stranieri sono scattate le manette con l'accusa di riciclaggio di veicoli rubati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero