Civitavecchia, i detenuti raccolgono mille euro per la Protezione civile

Civitavecchia, i detenuti raccolgono mille euro per la Protezione civile
L'emergenza Covid 19 sta facendo vivere settimane veramente complicate, ancora di più all'interno degli istituti penitenziari, dove non sono mancati attimi di...

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L'emergenza Covid 19 sta facendo vivere settimane veramente complicate, ancora di più all'interno degli istituti penitenziari, dove non sono mancati attimi di tensione sfociate troppe volte in rivolte o aggressioni verso il personale di polizia penitenziaria, come accaduto qualche settimana fa anche al carcere di Aurelia. «A quei pochi facinorosi, che risponderanno delle loro azioni davanti alle aule di giustizia fa sapere la direttrice dell'istituto di pena cittadino Patrizia Bravetti - si contrappongono gesti che meritano di essere messi in evidenza, come quello di un centinaio di detenuti della Casa circondariale di Civitavecchia che hanno organizzato una raccolta fondi da destinare in beneficenza alla Protezione civile e che ha raggiunto la cifra di circa mille euro».

I detenuti civitavecchiesi si erano già distinti, rispetto a molte altre carceri italiane dove ci sono stati tentativi di rivolta, con una lettera in cui invitavano tutti i reclusi degli altri istituti italiani a desistere da queste azioni, sottolineando la gravità della situazione legata al Coronavirus e quindi di comprendere l'impossibilità dei colloqui coi parenti. Ora arriva quest'altro bel gesto dei reclusi del penitenziario di borgata Aurelia, «tutti di nazionalità differenti e tanti - spiega ancora la direttrice Bravetti - con limitate disponibilità economiche, uniti per lanciare il messaggio, di forte impatto emotivo, che la solidarietà arriva anche dagli angoli più bui di un'Italia martoriata, ma ancora viva. Un piccolo gesto ma di grande valore da parte di uomini che, nella loro solitudine e nonostante stiano pagando il loro debito con la giustizia, hanno potuto così sentirsi parte di quello spirito comune che si spera un giorno possa farci scoprire migliori».
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Il Messaggero