Civitavecchia, Tari scontata ai negozianti ma per molti è una beffa

Civitavecchia, Tari scontata ai negozianti ma per molti è una beffa
Tari ammorbidita del 50% e del 15%. Il Comune prova a venire incontro alle realtà del territorio ma per le associazioni di categoria e le opposizioni lo sforzo non è...

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Tari ammorbidita del 50% e del 15%. Il Comune prova a venire incontro alle realtà del territorio ma per le associazioni di categoria e le opposizioni lo sforzo non è sufficiente. L'amministrazione Tedesco ha annunciato ieri alcune misure di sgravio fiscale per la tassa sui rifiuti. Obiettivo? Dare una mano a coloro i quali sono stati maggiormente colpiti dall'emergenza da coronavirus. «Siamo riusciti a mandare un messaggio importante abbattendo la spesa del 50% per tutte le Onlus, i centri polivalenti e gli oratori della nostra città, i luoghi di culto e gli impianti comunali dati in gestione ad associazioni sportive» ha dichiarato la presidente del consiglio Emanuela Mari. E le attività commerciali? Qui la riduzione è più contenuta, il 15% sia per la parte fissa che per la parte variabile. Una manovra che è considerata insufficiente dalla Confcommercio: «Per chi ha chiuso due mesi non è uno sconto ma un rincaro del 5% - spiega l'associazione di categoria - poi se teniamo conto che quando l'esercente riaprirà non avrà gli stessi volumi i conti sono fatti. Facciamo un esempio, se pago 1000 euro l'anno di Tari e sono stato chiuso due mesi, sarebbe opportuno che pagassi solo i 10 mesi, vale a dire 833 euro. Il 15% equivale a 870 euro, quindi si paga di più».

Fra le proposte presentate dalla Confcommercio al Comune c'erano l'esenzione per tutte le attività produttive fino a tutto il 2021 di Imu, Tari, Tasi, Cip, Cosap, un contributo di soggiorno e canoni mercatali, un aumento gratuito del 30% del suolo pubblico già occupato ed autorizzato per far recuperare ai pubblici esercizi i coperti persi per effetto delle distanze rese necessarie ai fini della sicurezza e la sospensione per tutto il 2020 dei canoni di locazione di immobili comunali in uso ad attività produttive. Alcune di queste proposte sono state inviate al Pincio anche dal Pd che contesta la Giunta Tedesco. «La riduzione della Tari al 15% non basta spiega il gruppo consigliare dem -. E' scaturito un provvedimento che ha sancito arbitrariamente diverse gravità di sofferenza tra categorie che invece meritano le stesse agevolazioni. C'è ad esempio la categoria dei Bed&Breakfast e affittacamere, penalizzata dal crollo delle crociere e del turismo, a cui giustamente viene riconosciuta una riduzione una tantum del 30% della parte fissa e della variabile della Tari e poi però, per le stesse voci, si riconosce soltanto una riduzione del 15% a coloro che, oltre a dover rispettare l'ordinanza di chiusura e veder azzerati i propri introiti, hanno dovuto fare i conti con affitti, utenze e contributi con la certezza di dover riavviare l'attività in perdita di esercizio».
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Il Messaggero