Test sierologici per il Covid: a Civitavecchia solo il 3% ha gli anticorpi

I test sierologici del dottor Tarantino (Foto Giobbi)
Il 97% della popolazione civitavecchiese è potenzialmente esposta al contagio da Covid 19. La parola d'ordine, in questa fase 3 con la ripresa delle attività,...

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Il 97% della popolazione civitavecchiese è potenzialmente esposta al contagio da Covid 19. La parola d'ordine, in questa fase 3 con la ripresa delle attività, dei collegamenti e degli spostamenti, è massima allerta dal momento che seppure il virus è ormai quasi sparito in città, il rischio concreto può venire dall'esterno. La campagna di sieroprevalenza su base volontaria condotta dal centro Buonarroti, diretto dal dottor Carlo Tarantino, prosegue a ritmo serrato. A oggi sono 2419 le persone che si sono sottoposte al test. Di queste, 115 sono risultate positive con 74 sono nuovi casi riscontrati nel territorio.

«Dal 27 maggio in poi - spiega Tarantino - abbiamo notato una contrazione dei soggetti positivi. Questo principalmente per il fatto che subito dopo il lokdown coloro che si sono sottoposti al test avevano presentato sintomi analoghi a quelli che si manifestano con il Covid o avevano avuto un contagiato in famiglia. Quindi si trattava di un campione che potremmo definire a rischio». I casi di positività riscontrati dopo il 27 maggio sono stati 18 (11 nuovi) ma soltanto 2, sottoposti successivamente a tampone, sono risultati affetti da Sars-covi 2. Si tratta del 19enne e della 28enne civitavecchiesi di cui si è riferito nelle settimane scorse. Scovati attraverso l'esame anticorpale, i due giovani sono stati segnalati dal centro Buonarroti alla Asl, che ha avviato i controlli e l'indagine epidemiologica sui contatti stretti. Indagine che non ha portato a riscontrare altri casi di positività. «Questo è possibile - dice ancora il medico - perché molto probabilmente i due soggetti, pur risultando positivi al tampone, erano nella fase di espulsione del virus». Una teoria sostenuta anche dalla Asl che, comunque, ha isolato e tenuto in quarantena i due ragazzi.

«Dai nuovi dati - aggiunge Tarantino - emerge quindi che il 3% della popolazione di Civitavecchia ha avuto contatto con il virus». Una percentuale che se da una parte conferma l'efficacia della strategia messa in atto dalla dirigenza della Asl Roma 4, dall'altra mostra una cittadinanza indifesa di fronte alla possibilità del ritorno del Coronavirus. «Attualmente siamo nella stessa condizione in cui ci trovavamo a metà febbraio - commenta il responsbaile del centro diagnostico - con la differenza che conosciamo meglio il nemico contro cui combattere. La ripresa dei traffici commerciali e l'arrivo dei vacanzieri a Santa Marinella e in città, però, possono rappresentare una minaccia». E il messaggio che Tarantino rivolge a tutta la popolazione, è quello di continuare a tenere alta la guardia e seguire le misure di sicurezza. «Lavarsi spesso le mani, indossare la mascherina dove serve, mantenere il distanziamento sociale. Queste - conclude- sono le regole d'oro di questo momento, a cui va aggiunta, per quanto riguarda i locali pubblici, la frequente pulizia dei servizi igienici».
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Il Messaggero