Civitavecchia, giovane coppia guarita: «Stare uniti ci ha aiutato»

Arianna e Massimiliano, la coppia guarita dal Coronavirus
I primi sintomi, l'ansia per il verdetto del tampone e il sospiro di sollievo, ora che il peggio è alle spalle. Ammalarsi di Coronavirus è davvero una brutta...

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I primi sintomi, l'ansia per il verdetto del tampone e il sospiro di sollievo, ora che il peggio è alle spalle. Ammalarsi di Coronavirus è davvero una brutta bega. I più colpiti, come è noto, sono le persone anziane e quelle già affette da patologie. Ma anche per i giovani, a volte, l'esperienza va sicuramente collocata fra quelle sotto la lettera D di dimenticare. È il caso per esempio di Arianna Milani, una giovane e talentuosa cantante che si esibisce anche sulle navi da crociera. Ed è proprio lì che la ragazza civitavecchiese è stata infettata, probabilmente dal contatto diretto con una hostess giapponese. «Sì, a questa ragazza è stata riscontrata la positività al Covid-19 e io qualche giorno prima l'avevo abbracciata racconta Arianna però il virus era stato portato sulla nave anche da alcuni passeggeri. Insomma, la situazione era molto complessa, tanto che poi la stessa nave è stata messa in quarantena. Io sono scesa un giorno prima, almeno da questo punto di vista sono stata fortunata». Si fa per dire, perché poche ore dopo lo sbarco al porto di Civitavecchia ecco sopraggiungere i primi sintomi: «Ho avuto febbre alta, poi un po' di tosse e infine anche forti dolori muscolari. Così ho chiamato la Asl. Li ho informati dei miei contatti avvenuti con persone positive e dei sintomi che avevo. Sono venuti a farmi subito il tampone. Due giorni dopo è toccato al mio compagno. Risultato? Positivi entrambi ed isolamento da Coronavirus da condividere insieme».

L'ATTESA
Le giornate critiche, fortunatamente non sono state molte. «Io e Massimiliano siamo stati male più o meno per quattro giorni. Con gli stessi sintomi e senza riuscire a sentire gli odori. Succede anche ora, soprattutto la mattina. In quei momenti l'apprensione c'era, ma il fatto di stare assieme ci ha aiutato, ci siamo fatti forza. Ringrazio anche i miei genitori. Sono stati loro a portarci sempre la spesa, lasciandola nell'ascensore. Mamma e papà di Massimiliano invece vivono a Roma». Giovedì Arianna e Massimiliano hanno ricevuto l'atteso esito del tampone, stavolta negativo: «È stata un'attesa lunga, dieci giorni rivela Arianna ma va bene lo stesso, l'importante è che il verdetto sia finalmente arrivato».
Resta un fatto abbastanza discutibile. Dopo le canoniche due settimane di isolamento, la coppia civitavecchiese ha effettuato il tampone per verificare il contagio al Covid-19. Un controllo avvenuto però non a domicilio, bensì al porto.: «Sì, siccome non avevamo più sintomi ci hanno invitato ad andare al triage dello scalo marittimo conferma l'artista locale -. Una dinamica efficace a livello di tempistica, me lo hanno fatto senza che scendessi dall'auto, ma opinabile sotto altri aspetti. Ci si affida esclusivamente alla serietà delle persone, che devono indossare mascherina e guanti, limitandosi al tragitto casa, porto, porto, casa. Ho utilizzato la macchina di mia madre per andare. Ovviamente subito dopo l'ho disinfettata per intero. Credo che si opti per questa soluzione anche per risparmiare tempo». E soldi probabilmente.
FINE DELL'INCUBO

Uscire di casa dopo tanti giorni di clausura forzata è stata infine una forte emozione: «Uno shock a dire la verità, perché sono passata da una prigione, la nave, ad un'altra, il mio appartamento. Vedere una signora che incrociandoti per strada trattiene il fiato è una sensazione forte. A prescindere dai vaccini e dalle cure in arrivo, tornare alla normalità dei rapporti fra le persone non sarà così facile».
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Il Messaggero