Civitavecchia, arene cine-village per rilanciare i film dal vivo

Un'immagine dell'arena Pincio: Claudio Storani vuole trasformarla in cine-village (Foto Luciano Giobbi)
Prima le arene all'aperto, poi le sale al chiuso. La riapertura dei cinema e, con essa, dell'industria cinematografica, potrebbe seguire questa traiettoria del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Prima le arene all'aperto, poi le sale al chiuso. La riapertura dei cinema e, con essa, dell'industria cinematografica, potrebbe seguire questa traiettoria del fuori-dentro in un'ottica di tutela della salute e di stimolo alla ripresa economica e produttiva del settore. Così un paio di giorni fa il presidente dell'Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediale, Francesco Rutelli: «Distributori ed esercenti stanno lavorando insieme a un protocollo che sia credibile, unitario e nazionale sul ritorno al cinema d'estate per evitare preoccupazioni su sicurezza e salute». Molto probabilmente il piano verrà presentato durante la serata di consegna dei David di Donatello, l'8 maggio, e la sensazione è che, una volta presentato il piano, si assisterà a un'accelerazione dovuta al coinvolgimento dei Comuni. E questo, tradotto in termini pratici, potrebbe significare che Arena Pincio a Civitavecchia, Arena Lucciola a Santa Marinella e Arena Corallo a Santa Severa si candidano a essere le basi per tornare al cinema dal vivo sul territorio.

LE IPOTESI
La ripresa della fruizione cinematografica passa attraverso la praticabilità di due scenari. «Da una parte ci saranno i CineVillage spiega Claudio Storani, noto esercente locale, sua la gestione del Buonarroti, nonché coordinatore dell'associazione Rete degli spettatori . Sul modello del CineVillage a Talenti, a Roma, una sorta di festival-vetrina dove accanto ai film convivono rassegne, sport, musica, eventi, street-art ed enogastronomia. Il tutto in una cornice che allo stato attuale pone la tutela della salute, l'uso dei dpi, la sanificazione dei luoghi e le distanze di sicurezza al primo posto delle priorità. L'altra possibilità di sviluppo va avanti Storani sono i drive-in, di cui si è parlato spesso in questi giorni, su input soprattutto di Cna Cinema e Audiovisivo, spingendo talvolta alcune persone a volersi improvvisare esercenti, ma comunque con ricadute di natura tecnica, ecologica e ambientale che non possono essere sottovalutate. Vedere un film chiusi in macchina con il caldo umido estivo potrebbe non essere una buona idea».
COME MUOVERSI

Accantonando i drive-in (per i quali servono peraltro terreni ampi e strumentazione audio-video imponente), il via libera eventuale potrebbe essere per le arene, spazi perlopiù già esistenti, che sembrano poter garantire il rispetto delle norme sul distanziamento sociale senza precludere la fruizione dei film da parte del pubblico. «Personalmente credo tantissimo in questa chance per il nostro territorio dice Storani . Con l'Associazione nazionale esercenti cinema (Anec, ndc) ci stiamo muovendo a vari livelli e a breve verrà redatto un piano d'azione che sarà presentato ai comuni. Ricevo continue telefonate di appassionati e clienti del cinema Buonarroti che mi chiedono quando e se potranno tornare a sedere davanti al grande schermo. La passione è tanta. La gente vuole tornare a vivere e a lavorare, soprattutto al Centro Sud dove i contagi stanno diminuendo». L'obiettivo è quello di partire il prima possibile. «Non so se la data del 18 maggio sia credibile, di certo non appena il ministro Franceschini darà il via libera, andrò a parlare con i sindaci di Civitavecchia e Santa Marinella per chiedere di utilizzare le arene del territorio e far ripartire questo importante settore. Da parte mia c'è la totale disponibilità per concertare e mettere in atto un piano di azione serio e ragionato, senza improvvisazioni ma con professionalità, e diventare magari un modello per altri Comuni».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero