LE IPOTESI
La ripresa della fruizione cinematografica passa attraverso la praticabilità di due scenari. «Da una parte ci saranno i CineVillage spiega Claudio Storani, noto esercente locale, sua la gestione del Buonarroti, nonché coordinatore dell'associazione Rete degli spettatori . Sul modello del CineVillage a Talenti, a Roma, una sorta di festival-vetrina dove accanto ai film convivono rassegne, sport, musica, eventi, street-art ed enogastronomia. Il tutto in una cornice che allo stato attuale pone la tutela della salute, l'uso dei dpi, la sanificazione dei luoghi e le distanze di sicurezza al primo posto delle priorità. L'altra possibilità di sviluppo va avanti Storani sono i drive-in, di cui si è parlato spesso in questi giorni, su input soprattutto di Cna Cinema e Audiovisivo, spingendo talvolta alcune persone a volersi improvvisare esercenti, ma comunque con ricadute di natura tecnica, ecologica e ambientale che non possono essere sottovalutate. Vedere un film chiusi in macchina con il caldo umido estivo potrebbe non essere una buona idea».
COME MUOVERSI
Accantonando i drive-in (per i quali servono peraltro terreni ampi e strumentazione audio-video imponente), il via libera eventuale potrebbe essere per le arene, spazi perlopiù già esistenti, che sembrano poter garantire il rispetto delle norme sul distanziamento sociale senza precludere la fruizione dei film da parte del pubblico. «Personalmente credo tantissimo in questa chance per il nostro territorio dice Storani . Con l'Associazione nazionale esercenti cinema (Anec, ndc) ci stiamo muovendo a vari livelli e a breve verrà redatto un piano d'azione che sarà presentato ai comuni. Ricevo continue telefonate di appassionati e clienti del cinema Buonarroti che mi chiedono quando e se potranno tornare a sedere davanti al grande schermo. La passione è tanta. La gente vuole tornare a vivere e a lavorare, soprattutto al Centro Sud dove i contagi stanno diminuendo». L'obiettivo è quello di partire il prima possibile. «Non so se la data del 18 maggio sia credibile, di certo non appena il ministro Franceschini darà il via libera, andrò a parlare con i sindaci di Civitavecchia e Santa Marinella per chiedere di utilizzare le arene del territorio e far ripartire questo importante settore. Da parte mia c'è la totale disponibilità per concertare e mettere in atto un piano di azione serio e ragionato, senza improvvisazioni ma con professionalità, e diventare magari un modello per altri Comuni».
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