Caffè, speranze e cautela: a Civitavecchia i bar riaprono col sorriso

Uno dei bar del centro che si è organizzato con le postazioni distanziate al bancone (Foto Giobbi)
Fase 2 innestata, ecco il primo caffè della ripartenza. Ieri i locali commerciali sono tornati a lavorare a pieno regime, dopo la fase intermedia caratterizzata dal take...

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Fase 2 innestata, ecco il primo caffè della ripartenza. Ieri i locali commerciali sono tornati a lavorare a pieno regime, dopo la fase intermedia caratterizzata dal take away. Un attimo: sempre con l'obbligo di rispettare alcune restrizioni e disposizioni imposte dal Governo, soprattutto su distanze sociali e igienizzazioni. Occhi carichi di speranza, felicità di tornare a lavoro e la legittima preoccupazione per il domani. Gli operatori di bar, ristoranti e negozi di moda hanno tutti gli stessi sguardi, allo stesso tempo emozionati e un po' disorientati. Il debutto in tempo di covid-19 però non è stato poi così negativo, sebbene il tempo ballerino si sia messo di traverso. Soprattutto i bar del centro hanno lavorato abbastanza, grazie a un afflusso di clienti discreto in particolar modo durante la mattina.

LA VOGLIA DI ESSERCI
Al Caffè del Corso c'è una mini fila all'ingresso. Pochi minuti di attesa ed ecco che arriva il semaforo verde. All'interno cinque postazioni al bancone per fare colazione e distanza fissata in almeno un metro da una persona all'altra. «Non c'è stata la solita affluenza ma ce lo aspettavamo spiegano le lavoratrici del locale però qualcosa si muove. Speriamo di poter tornare presto alla normalità». Al Ghetto invece c'è Yogorino, bar gelateria che sposta l'entrata dalla parte opposta per rendere più fruibile l'ingresso (c'è più spazio). Al bancone tre postazioni per consumare, ma anche altrettanti tavoli sullo sfondo per fare colazione o merenda con un filo di relax in più. Anche qui distanze ok e gel igienizzante all'entrata. «E' una situazione molto speciale raccontano i dipendenti ci vogliono pazienza e collaborazione. Se tutti saremo in grado di rispettare le disposizioni potremo tornare alle nostre abitudini». A un metro dal bancone la segnaletica che delimita la distanza da rispettare. Anche una bimba è ligia al dovere: prende la coppetta di gelato, poi fa due passi indietro prima di cominciare a mangiare. Su viale Garibaldi uno dei locali più frequentati è il Prima Spiaggia. Il vantaggio di questo bar è che all'esterno ha diversi tavoli da destinare alla clientela. «Ma ci stiamo allargando un po' per provare a recuperare quello che perdiamo all'interno spiega il titolare -. E' stata una faticaccia sistemare tutto quanto in tempo per oggi (ieri, ndc), mi riferisco alla pulizia del locale e alla risistemazione degli spazi. Ma alla fine eccoci qua, con lo spirito di chi vuole tenere duro». L'afflusso? Non male, soprattutto fuori. Il target è lo stesso dell'era pre-covid-19: tanti giovani con aria apparentemente spensierata, diversi adulti in pausa caffè da lavoro. Ma a Civitavecchia i bar che vanno per la maggiore sono davvero tanti. Alla Madonnina per esempio c'è Liberty, un locale giovane, che ormai ha una clientela più o meno fissa. Qui si trovano le solite caratteristiche ma una precauzione in più: il plexiglas sopra al bancone per azzerare il rischio da contagio fra barista e cliente. «E' una sicurezza maggiore spiegano le dipendenti ogni tanto la mascherina la abbassi per respirare meglio. Così lavoriamo con più serenità, ci aiuta anche mentalmente».
LA PERIFERIA RISPONDE BENE
Per ristoranti e negozi di vestiti il bilancio si farà fra qualche giorno. Di sicuro si prevede una ripartenza a marce relativamente più basse rispetto ai bar. E nei quartieri periferici? Anche qui il risveglio non è fulmineo ma comunque c'è: «E' andata leggermente meglio di quello che mi aspettavo commenta il gestore del Bar Tossio -. Certo, le difficoltà logistiche e di organizzazione rimangono. Far rispettare le distanze, ottemperare a delle disposizioni del decreto che in alcuni aspetti non sono ancora chiare». Le prime ripercussioni del lockdown da Coronavirus però si avvertono già: «Avevo tre dipendenti, due le ho dovute tagliare. Speriamo di poter tornare a lavorare come prima molto presto».
I FEDELI TORNANO IN CHIESA

Ieri hanno riaperto anche le Chiese, con le comunioni in Cattedrale durante la mattina e le messe nel pomeriggio distribuite un po' in tutte le parrocchie della città. Civitavecchia prova a rialzarsi, con inevitabile fatica, ma anche tanta voglia di non abbattersi.
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Il Messaggero