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L’avanzata continua. E non conosce tregua. Lo stabilimento di Fremont nel Far West viaggia a pieno regime ed anche quello nell’ex Celeste Impero si dà molto da fare. Nessuno può dirlo, ma è più probabile il sorpasso della produzione Tesla del milione di veicoli l’anno piuttosto che la capitalizzazione della società raggiunga i mille miliardi di dollari, proiettando Musk verso la poltrona di uomo più ricco della Terra. Sono ormai alle rifiniture la fabbrica Usa di Austin in Texas e quella europea di Grünheide, alle porte Berlino, in Germania. I due impianti dovrebbero avviare la produzione entro l’anno e nel 2022 quella totale quasi raddoppierà. Quasi, perché i prossimi veicoli che l’azienda lancerà avranno un costo unitario molto più elevato, ma saranno più grandi e complessi de realizzare. Sia come sia, nel breve periodo non si vede chi possa togliere all’ex start-up della Silicon Valley la leadership mondiale delle vetture “zero emission”.
E la Compagnia, ormai globale, continuerà ad incassare fiumi di denaro anche senza far nulla, solo vendendo i “crediti ecologici” che molti costruttori tradizionali sono costretti a comprare per evitare di pagare salate multe sulle emissioni.
La sua tipologia, inoltre, dovrebbe portarla ad incontrare il consenso del pubblico. In attesa che le linee di Brandeburgo iniziano a sfornarla insieme alla 3, queste prime Y arrivano dell’Oriente, da Shanghai, nello stabilimento che può produrre 500 mila veicoli l’anno (dovrebbero essere riservati alla Cina ed ai paesi asiatici) e che Musk verrebbe già ampliare di 200-300 mila unità. La Y è lunga 475 cm ed ha tutte le caratteristiche di uno sport utility: alta da terra, grandi ruote che arrivano a 21 pollici di diametro, possibilità di trasportare 7 persone o 2 ed oltre 2 metri cubi di bagagli. È disponibile nella versione Dual Motor, a trazione integrale con una autonomia che nella variante Long Range supera i 500 km (batteria da 75 kWh, peso 2 mila kg, 0-100 in 5 secondi, velocità 217 km/h).
Il gioiello, che può usufruire dei bonus governativi, costa 60.990 euro che aumentano di 8 mila euro per avere la variante Performance che ha prestazioni da supercar, sospensioni ribassate e freni dedicati oltre ai cerchi ruota da 21 pollici (velocità 241 km/h, 0-100 in appena 3,7 secondi, range solo leggermente penalizzato). Tutte le Model Y hanno un display orizzontale da 15 pollici che gestisce tutte le funzioni dell’auto, l’impianto audio con 14 speaker e possono rifornire nei 25 mila punti di rifornimento dedicati in tutto il mondo (6 mila dei quali in Europa e 400 in Italia) che consentono di rifornire 270 km in soli 15 minuti (120 km i 5 con le Supercharger a 250 kW). Come da tradizione Tesla tutti gli aggiornamenti software sono via internet, cioè “over the air”.
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