Povertà, a sorpresa nel 2017 ci sono 1,8 milioni di bisognosi in meno

Povertà, a sorpresa nel 2017 ci sono 1,8 milioni di bisognosi in meno
La povertà, crescente e sottovalutata in particolare nelle Regioni del Mezzogiorno, sarebbe uno dei fattori che ha determinato il trionfo del M5S nelle recenti elezioni...

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La povertà, crescente e sottovalutata in particolare nelle Regioni del Mezzogiorno, sarebbe uno dei fattori che ha determinato il trionfo del M5S nelle recenti elezioni politiche italiane del 4 marzo.  Questo giudizio, largamente condiviso, poggia su ragioni piuttosto solide visto l'incremento del fenomeno nell'ultimo decennio; una parte delle (spesso confuse)  discussioni post elettorali si è concentrata sulla possibilità di mettere insieme in qualche modo la proposta grillina del "reddito di cittadinanza" con il Rei, il progetto di reddito di inclusione avviato dal governo Gentiloni.


Ma come sono andate le cose in particolare nell'anno che ha preceduto il voto? I dati Istat su povertà assoluta e relativa (entrambi basati sul concetto di "capacità di spesa") si fermano al 2016 evidenziando per quell'anno valori stabili o in leggera crescita. Ma ora, forse a sorpresa, sono arrivati da Eurostat altri numeri che segnalerebbero una vistosa inversione di tendenza.  Si tratta dell'indicatore europeo di "severa deprivazione materiale", relativo alle persone che si trovano a sperimentare almeno quattro delle seguenti situazioni: non riuscire a pagare in tempo affitto (o mutuo) e utenze, a riscaldare adeguatamente la casa, ad affrontare spese impreviste, a mangiare carne o pesce regolarmente, a prendere una settimana di vacanza all'anno, non possedere una tv, una lavatrice, un telefono o una macchina. Persone insomma vivono un forte disagio rispetto a basilari esigenze di vita.


In Italia la quota di "severamente deprivati" è più alta della media europea. Nel 2017 però è scesa in modo marcato - in coerenza con l'andamento continentale - passando da 12,1 a 9,2 per cento: è il calo più forte dopo quello della Romania. L'intera Ue è al 6,7 per cento, l'area dell'euro a 5,8. Guardando ai valori assoluti il nostro Paese passa dai 7,3 milioni del 2016 ai 5,5 dell'anno successivo: circa 1,8 milioni in meno di persone in stato di bisogno. Si tratta del numero più basso dal 2010. Sono cifre provvisorie che potranno essere verificate;  l'indagine europea Silc è condotta in Italia dall'Istat su un campione di 29 mila famiglie.
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Il Messaggero