One World: Together At Home, perché il web non potrà mai sostituire la musica live

One World: Together At Home, perché il web non potrà mai sostituire la musica live
Sappiamo quanto la tecnologia ci stia aiutando a sentirci vicini in questo limbo sospeso che stiamo vivendo. Lo vediamo tutti i giorni, e lo abbiamo visto anche sabato notte, con...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sappiamo quanto la tecnologia ci stia aiutando a sentirci vicini in questo limbo sospeso che stiamo vivendo. Lo vediamo tutti i giorni, e lo abbiamo visto anche sabato notte, con One World: Together At Home, la maratona musicale ideata da Lady Gaga che ha unito grandi artisti e personaggi pubblici da tutto il mondo per l'Oms. La ricetta era la stessa dell'evento nostrano Musica Che Unisce: una successione di video registrati in cui ogni musicista ha eseguito un brano da casa sua. Sono iniziative di valore, che ci aiutano a sentirci meno soli e che ci emozionano anche. Ma che rendono sempre più chiaro che certe modalità in remoto non potranno mai sostituire la musica dal vivo.


È una questione di coinvolgimento emotivo, prima di tutto, ma che ha anche una componente fisica: trovarsi nel luogo in cui quello spettacolo sta avvenendo, vederlo, sentirlo mentre accade, crea una connessione tra le persone che con Internet ha ben poco a che vedere. Il web va benissimo per una riunione di lavoro, ma l'arte è un'altra cosa e per fortuna lo sarà sempre. E vedere quei grandi artisti esibirsi in videoconferenza ha acceso soprattutto un desiderio: tornare a sentirli sul palco, circondati da persone che cantano, sudano e si muovono all'unisono. Ecco, speriamo che l'uso più consapevole della tecnologia ci porti, in futuro, ad avere più tempo da dedicare a eventi come quelli.

andrea.andrei@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero