Non è un’attrice né una popstar e tantomeno una top model. Eppure ha una celebrità planetaria quantificabile in 75 milioni di follower su Twitter e 46...
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Un suo décolleté, un nudo esplosivo, una qualunque immagine o dichiarazione scatenano puntualmente il terremoto sulla Rete. E Kim ha trasformato questa realtà in un business kolossal che rende miliardi. L’ultima trovata imprenditoriale della signora è la carta da regalo che riproduce il suo cliccatissimo fondoschiena: sembra incredibile, ma va a ruba nei cinque continenti.
E’ abituata a vivere sotto i riflettori, del resto: deve la popolarità a un video porno girato da ragazza e finito “inavvertitamente” sul web, poi al reality che coinvolgeva l’intera famiglia. E oggi non deve nemmeno più sforzare la fantasia per rimanere sotto i riflettori: le basta esistere, postare e il gioco è fatto. Scandalizzarsi serve a poco. Kim Kardashian, con tutto il suo corredo trash, è un prodotto dei nostri tempi, in cui la celebrità e il potere contrattuale di un individuo nascono non dal talento ma dal numero dei follower. E’ per questo che sui red carpet, alle feste e agli eventi più esclusivi le star dei social oscurano ogni giorno di più gli attori, i cantanti, i musicisti. Ne abbiamo avuto la prova all’ultimo festival di Cannes, dove la stessa Kardashian ha spopolato. E si salvi chi può, non ha nessuna intenzione di fermarsi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero