Il limite di reddito "dimenticato" da 20 anni: forse qualcosa si muove

Il limite di reddito "dimenticato" da 20 anni: forse qualcosa si muove
Ci sono piccoli aumenti delle tasse che scattano ogni anno senza che sia cambiata alcuna legge. Anzi proprio per il fatto che nessuna legge venga modificata. In particolare, è...

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Ci sono piccoli aumenti delle tasse che scattano ogni anno senza che sia cambiata alcuna legge. Anzi proprio per il fatto che nessuna legge venga modificata. In particolare, è stato rivisto per l'ultima volta venti anni fa il limite di reddito al di sotto del quale un membro della famiglia, tipicamente un figlio, viene considerato fiscalmente a carico dei genitori. Superata la soglia anche di poco l'interessato diventa un soggetto Irpef a sé stante, anche se magari non paga imposta: padre e madre però perdono il diritto alle detrazioni per carichi di famiglia, spese mediche e così via. Il limite annuo era stato fissato nel 1995 a quota 5.500.000 lire, che sono poi stati convertiti in 2.840,51. euro Ai valori attuali, dopo un ventennio di inflazione, questo importo equivale però ad una cifra quasi una volta e mezzo maggiore, più o meno 4.184 euro. Insomma chi oggi fa un lavoretto da cui ricava 3-4.000 euro in un anno non risulta più a carico, a differenza di chi si trovava in una situazione sostanzialmente analoga vent'anni fa. Il problema è stato recentemente sollevato a proposito di una categoria particolare, quella dei figli che percepiscono una pensione di reversbilità per un genitore morto. e dunque solo per questo fanno perdere le detrazioni all'altro che è sopravvissuto. Rispondendo ad un'interrogazione parlamentare, il governo ha detto che insieme ad altre ipotesi si sta valutando - limitatamente a questi casi - l'innalzamento progressivo del limite, che potrebbe essere decrescente al crescere del reddito fino ad annullarsi a quota 5.000. Un aggiornamento generalizzato sarebbe costoso per il bilancio pubblico, perché provocherebbe una riduzione del gettito. Il fatto che dopo vent'anni se ne sia iniziato a parlare è però almeno un piccolo segnale.
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Il Messaggero