Brillano zaini e grassi

Brillano zaini e grassi
Diario Euro 2016 ventunesimo giorno Il viaggio verso la speranza è cominciato. Treno alle ore 9,28 da Montpellier,...

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Diario Euro 2016 ventunesimo giorno

Il viaggio verso la speranza è cominciato. Treno alle ore 9,28 da Montpellier, arrivo a Parigi Gare de Lyon alle 12,45. Stavolta non ci sono ritardi, anche se un collega di Repubblica, Enrico, ce l'ha messa tutta per farxi arrivare in Paris all'ora di cena, lasciando il suo zaino solo soletto nel suo posto: mentre era al Bar, la polizia ha bloccato la partenza per «zaino sospetto». A me sta cosa del sospetto fa ridere davvero (oddio, forse non c'è tanto da ridere troppo...). Ma sospetto di cosa? Siamo su un treno, ci sono gli zaini, le valigie, le persone che vanno al bar, cosa diavolo ti insospettisci? Allora controlla bene tutto, perchè quello zaino, se hai guardato bene, poi non dovrà essere sospetto. E' sospetto se te lo fai passare sotto il naso, lo è pure se il mio collega lo tiene sulle gambe. Tanto se deve esplodere, non è che lo lascia lì, si fa esplodere con tutto lo zaino. Quindi è più sospetto il portatore di zainO che non lo zaino stesso. Il mio collega poi è arrivato è stato cazziato ed è finita con un desolè, sono desolato. I famosi Tgv della Francia non sono granché, si può dire, sì? Non si può? Lo diciamo lo stesso: non sono granché. Di gran lunga meglio i Frecciarossa, Italo, di cui diciamo peste e corna, che sono sporchi, ritardatari. Ecco, qui è peggio: zingari nei corridoi, gente che dorme sui tavoli del bar, tipo il posto ponte sulle navi per la Sardegna. La cosa carina è che il treno qui è multipiano, questo li differenzia dai nostri. Mi diverto a fotografare la gente che dorme, posso fare una gallery. Poi mi piace immortalare i tizi un po' in carne (se dormono poi, faccio bingo), pure qui ho le prove. Prove dell'esistenza dei grassi: infatti mi sono fatto più di un selfie. 

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Il Messaggero