A Cannes lontani dalla Palma ma a testa alta

A Cannes lontani dalla Palma ma a testa alta
A Cannes a testa alta. Gli italiani quest’anno non sono in concorso, ma nelle sezioni collaterali del Festival, con bei sei titoli tra film e documentari. E i primi che sono...

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A Cannes a testa alta. Gli italiani quest’anno non sono in concorso, ma nelle sezioni collaterali del Festival, con bei sei titoli tra film e documentari. E i primi che sono passati, “Fai bei sogni” di Bellocchio e “La pazza gioia” di Virzì, hanno già entusiasmato la Croisette. La certezza di non vincere una Palma d’oro passa in secondo piano rispetto al successo che il nostro cinema sta riscuotendo a livello internazionale. Alzi la mano chi ricorda le ultime Palme d’oro di Cannes. E bisogna andare molto indietro nel tempo per trovare un film vincitore che abbia poi sbancato i botteghini, lasciando un segno. I premi passano e nella maggior parte dei casi si dimenticano, il riscontro del pubblico e della critica resta.

Quest’anno, a mio parere, sono due i film incaricati di portare alta la bandiera del cinema italiano nel mondo: “Perfetti sconosciuti” di Genovese, che ha vinto il premio per la sceneggiatura al Tribeca Festival di New York e ricevuto richieste per una quarantina di remake da altrettanti Paesi, e “La pazza gioia” che racconta una storia densa di emozioni, umorismo, dolore, allegria, esaltata dalle magnifiche protagoniste Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti. Virzì (questa volta in coppia con Francesca Archibugi sceneggiatrice) si conferma maestro di umanità e si iscrive definitivamente, trionfalmente nella grande tradizione della commedia italiana.
Sarà dura, al momento di designare il candidato italiano per l’Oscar, la scelta fra “Perfetti sconosciuti” e “La pazza gioia”. Intanto, possiamo andare a testa alta nel mondo. Anche a Cannes. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero