Auto, arrivano altri soldi. Ma i bonus mensili non bastano più, serve un piano strutturale

Auto in attesa di essere vendute
Questo mese è andata bene, il prossimo vedremo. Tirare avanti di 30 giorni in 30 giorni non è il modo migliore per affrontare un tema tanto importante. Per di...

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Questo mese è andata bene, il prossimo vedremo. Tirare avanti di 30 giorni in 30 giorni non è il modo migliore per affrontare un tema tanto importante. Per di più in un momento in cui l’Europa, con l’arrivo del Recovery Fund, ci chiede piani e progetti dove investire i soldi. Con gli eco-bonus sulle auto il mercato ha messo il turbo ed a settembre le vendite sono aumentate del 10% rispetto allo scorso anno. Un bel risultato che fa tutti contenti, riportando il sorriso in un comparto strategico.



Calcolando i benefici dell’aumento del business, ci ha guadagnato anche lo Stato che pur ha messo i soldi per gli incentivi. Ora ci hanno preso gusto e vogliono rifinanziare il provvedimento con una cifra maggiore, ma non è con l’approccio del “day by day” che si può trattare la mobilità. Non hanno fatto così Germania e Francia che hanno investito diversi miliardi preoccupandosi, non solo del presente, ma anche del futuro.

Siamo in piena svolta ecologica per far diventare il domani sostenibile e, se non ci preoccupiamo di creare le infrastrutture, oltre a perdere l’industria, corriamo il rischio di perdere anche il mercato. La campanella dell’ultimo giro è già suonata, è il caso di preoccuparsi di creare le condizioni per far viaggiare 40 milioni di automobilisti e 50 milioni di veicoli presenti nella Penisola che, nel giro di non molti anni, dovranno diventare tutti a batterie o ad idrogeno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero