A Venezia la lezione di Al Pacino

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Venezia ha accolto a braccia aperte due grandi vecchi del cinema: Al...

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Venezia ha accolto a braccia aperte due grandi vecchi del cinema: Al Pacino protagonista di ben due film (“Mangelhorn” e “The Humbling”) e il regista Peter Bogdanovich che ha fatto sbellicare il Lido dalle risate con la commedia “That’s Funnt that way”. Onore al coraggio, al talento, alla classe. Pacino, 74 anni, in entrambi i film ha interpretato un uomo vecchio, depresso, acciaccato, inseguito dai fantasmi del passato. E Bogdanovich, il maestro che ha firmato grandi film come “L’ultimo spettacolo”, Paper Moon”, “…e tutti risero”, ha risollevato la Mostra con una  commedia indiavolata, anzi una pochade di altissimo livello a base di equivoci, tradimenti, amanti nascosti, padri riscoperti, vecchi satiri e giovani escort. Onore al talento senza età: consapevole di essere una leggenda vivente, l’attore non teme di confrontarsi con personaggi della sua età, tutt’altro che glamour, malinconici e rassegnati. Al Lido, ha rievocato con gli occhi che gli brillavano i tempi gloriosi dell’Actor’s Studio, fucina di creatività e di talenti, mettendoli a confronto con la Hollywood di oggi dove comandano i contabili, si fanno film solo per incassare con buona pace delle idee e della creatività Bogdanovich, coetaneo di Pacino, ha detto senza peli sulla lingua: “E chi se ne frega di Spiderman che volteggia tra i grattacieli, le emozioni sono un’altra cosa”. Non si tratta di nostalgia fine a se stessa. I due grandi vecchi acclamati a Venezia ci ricordano che il talento e l’intelligenza vanno al di là del tempo, delle mode e dei “filoni” cinematografici. Guardando Pacino, mi sono emozionata e mi sono sfilati davanti agli occhi i suoi grandi film, da Serpico al Padrino. Penso che sia il più grande attore vivente, almeno quello che mi ha dato più emozioni. E’ così anche per voi? E nel duello Pacino-De Niro per chi parteggiate? Le vostre opinioni mi faranno compagnia a Venezia, tra un film e l’altro. Di Pacino ce n’è ahimé uno solo.
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Il Messaggero