Le acque della baia sono tornate a tingersi di rosso. Quel rosso sangue che tutto il mondo ha imparato a conoscere dopo l'uscita del docufilm The Cove che, nel 2009, aveva...
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Squalo bianco finisce nelle reti in Tunisia: la rabbia degli animalisti
Così accade che, quando il mare è grosso e le imbarcazioni dei cacciatori non possono uscire, si festeggia sul web con un "blue cove" che sta a significare che quella baia, almeno per oggi, rimarrà del colore dell'oceano. Purtoppo però, così come non può piovere per sempre, anche quel vento e quelle onde, prima o poi, si calmeranno. E allora, quando quel blue lascia il posto al rosso, in un attimo può scatenarsi l'inferno.
Così come è accaduto ieri quando, durante la caccia, i pescatori di Taiji sono riusciti ad intrappolare nella piccola baia 35 stenelle striate che, terrorizzate, come dimostrano le terribili immagini pubblicate dal Ric O' Barry's Dolphin Project sulla propria pagina social, non hanno potuto fare altro che subire il crudele destino che l'uomo ha pensato per loro.
Un massacro che ha visto pochi precedenti in quella piccola insenatura ormai nota in tutto il mondo come la baia dove muoiono i delfini. Che fine fanno i delfini uccisi? Spesso finiscono nel circuito alimentare umano. Per gli altri, i pochissimi e ultra selezionati sopravvissuti, si apriranno le porte di delfinari e parchi acquatici dove verrà insegnato loro a saltare a comando, piroettare e far di conto. Non male per un mammifero marino che, fino al giorno prima, aveva l'oceano tutto per sè. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero