Orso con un contenitore di plastica infilato in testa rischia di morire: salvato dopo un mese di agonia

Un orso è stato salvato da morte certa dopo quasi un mese di agonia. L'esemplare, un orso nero, stando a due avvistamenti, da settimane vagava nei boschi della Florida...

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Un orso è stato salvato da morte certa dopo quasi un mese di agonia. L'esemplare, un orso nero, stando a due avvistamenti, da settimane vagava nei boschi della Florida con quella che sembrava essere una grossa bottiglia di plastica infilata nella testa. Una situazione pericolosa che avrebbe potuto significare a breve la morte del plantigrado vista la impossibilità di potersi procurare il cibo. Così, dopo le uniche due segnalazioni ricevute, il Florida Fish and Wildilife, l'ente pubblico che si occupa di ambiente e animali in quello Stato, si era messo sulle sue tracce nella speranza di poterlo intercettare prima che potesse essere troppo tardi. Poi, dopo giorni che erano divenuti settimane, ecco il colpo di fortuna che non ti aspetti. Un orso nero che sembra avere qualcosa in testa viene ripreso durante la notte dalle telecamere di sorveglianza di un residente.

Il salvataggio dell'orso

A quel punto partono i soccorsi. L'intera area della Contea Cullier viene di nuovo battuta e vengono posizionate nuove trappole per catturare l'animale. Alla fine, le trappole funzionano e l'orso viene finalmente catturato. A dare una mano anche l'ufficio dello sceriffo e soprattutto I biologici e medici veterinari che riescono finalmente a liberare l'orso da quella tortura. Nel frattempo, si scopre anche che l'orso è una lei di quasi 115 chilogrammi e che quel contenitore somiglia a quelli in uso nei piccoli allevamenti per nutrire gli animali. Che possa aver infilato muso e testa dove non doveva? Probabile. Comunque sia andata, al di là della profonda ferita sul collo provocata dalla plastica, sembra godere persino di buona salute. Il grosso buco del contenitore posto proprio di fronte al muso, doveva averle permesso di bere e in qualche modo di nutrirsi. In ogni caso, dopo un giorno e mezzo di osservazione e di cure antibiotiche, l'orsa è stata liberata in un'area sicura della Picayune State Forest.

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Il Messaggero