I predatori amano cacciare di notte. Non fa eccezione il lupo che, come illustrato dalle incredibili immagini riprese da Antonio Liberatore, approfitta del buio per cercare di...
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Rieti, due lupi avvistati in Sabina
Improvvisamente, la camera si attiva, qualcosa deve aver attraversato il suo campo visivo. Infatti, tempo un paio di secondi, quel qualcosa si manifesta. È un lupo. Annusa l'aria ed il terreno, segue le tracce di chissà che cosa. Probabilmente sa già che, in quella zona, ci sono animali e mandrie, forse qualche carcassa. Circospetto, come d'abitudine, si avvicina. Ormai è a pochi metri dall'obiettivo di quella fototrappola che ignora. Poi, accade qualcosa di inaspettato. Un grosso cane pastore, si avventa minaccioso e, per nulla intimorito, lo sfida. Il povero lupo, colto di sorpresa, tenta una timida reazione e per il tempo di un battito di ciglia, i due si guardano.
A questo punto, chi si sarebbe aspettato un attacco del lupo e la coda tra le gambe del cane che batte in ritirata, resta deluso. Sì, perchè alla fine, dopo quella breve schermaglia, il super predatore protagonista di molte storie esagerate, ha pensato bene di evitare una pericolosa battaglia che, probabilmente e nella migliore delle ipotesi, lo avrebbe visto soccombere. Così, con calma, decide di allontanarsi Fuga? Per un predatore, soprattutto se solitario, rimanere feriti potrebbe significare non essere più in grado di poter cacciare nè difendersi. Anche per questo, la scelta di quel lupo, dettata dalla natura, è stata senza dubbio la migliore, almeno in quella occasione. E il cane? Certamente è tornato a fare quello che sa fare meglio, la guardia.
D'altronde, custodire un allevamento di bestiame brado, non è cosa da tutti. "Ho sempre sostenuto che il successo di un allevamento di bestiame brado, dipenda dall'efficenza dei cani da guardania, spiega il veterinario della Azienda Sanitaria della Regione Molise Antonio Liberatore, che ci ha concesso le rare immagini. Ho assisitito più volte alla difesa della mandria da parte dei cani da pastore abruzzesi ma non mi era mai riuscito di documentarne l'azione.
Stavolta, la fototrappola lo ha fatto per me". A difesa di quella mandria che aveva in qualche modo incuriosito il lupo, ci sono tre cani, così come, precisa ancora Liberatore, "erano stati tre i lupi intervenuti ripetutamente nell'arco di pochi giorni. Inoltre, quei cani, conclude, hanno respinto anche uno o più orsi". Referente di diversi progetti di conservazione dell'Orso Marsicano, il Liberatore è esponente della organizzazione no-profit Salviamo l'Orso. Le fototrappole vengono utilizzate per operazioni di monitoraggio e studio della fauna selvatica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero