OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Per evidenti ragioni igienico-sanitarie si prega la cittadinanza di non somministrare cibo ai gatti randagi». Inizia così il comunicato stampato e affisso sui muri dal Sindaco di Cetara, località della provincia di Salerno. Un vero e proprio «Avviso Urgente» che sin dalle prime ore seguite alla regolare affissione, ha scatenato un vespaio di polemiche che, al di là di qualche buona intenzione indicata, non accennano a placarsi: «Non lasciare cibo a terra o sotto i bidoni della spazzatura. I residui attraggono insetti e topi creando allarme sanitario ulteriore».
Alcune delle parole usate dal primo cittadino e dall'assessore all'ambiente che hanno firmato il manifesto, infatti, a molti non sono proprio andate giù. Come quelle riferite ai volontari che si occupano della salute dei randagi. «Gli appassionati gattofili, si legge sul manifesto, sono pregati di curare i gatti nella propria abitazione. Inoltre, le maleodoranti deiezioni procurate dai gatti randagi, rendono indecorosi vicoli e strade».
Tra i contestatori della prima ora, associazioni animaliste come l'Oipa che ha diffuso le immagini che pubblichiamo e che, a proposito dell'appello pubblico, tramite il proprio legale, Claudia Taccani, ha tenuto a sottolineare: «Espressioni come ad esempio "gattofili", non sono corrette né rispettose dell'attività di volontariato operata da chi, giorno dopo giorno, senza oneri a carico dell'erario tutela gli animali randagi di competenza del Comune stesso». A questo proposito, l'Oipa, oltre a chiedere la rimozione dei manifesti o comunque la correzione del testo, ha invitato il Sindaco di Cetara, Della Monica, a sedersi attorno ad un tavolo così da confrontarsi con le ragioni di chi, quotidianamente, si occupa di animali soli e bisognosi di tutto. «Così da poter programmare attività utili per la corretta gestione dei gatti nel rispetto del benessere animale e del decoro urbano».
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero