Il fratino sta scomparendo, rimaste solo 600 coppie in Italia: il monitoraggio Lipu

Una coppia di fratini (immag diffusa da Lipu Luigi Sebastiani)
Questa storia è fatta di numeri. Come gli 8.300 che si riferiscono ai chilometri di costa del Paese, fino al ben più scarno 600 che rappresenta il numero di coppie...

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Questa storia è fatta di numeri. Come gli 8.300 che si riferiscono ai chilometri di costa del Paese, fino al ben più scarno 600 che rappresenta il numero di coppie di fratino rimaste sulle nostre spiagge. Numeri e soprattutto dati che, diffusi al termine del monitoraggio effettuato lungo le coste dalla Lipu in collaborazione con il CNCF (Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino) alla ricerca del piccolo trampoliere, preoccupano. Sì perché la presenza del fratino si sta facendo sempre più rara.

 

 

Il monitoraggio

Come confermato dall'ultimo censimento determinato grazie ai volontari sulle coste calabresi, la probabilità di riuscre a trovare un nido, così come qualche sparuto esemplare, è sempre più legata alla speranza piuttosto che alla certezza. Lungo la costa calabrese, tanto per fare un esempio, al termine del monitoraggio non si è potuto contare che su poco più di una decina di esemplari. "Quest'anno, spiega la Lipu, i nostri volontari calabresi hanno monitorato 58 chilometri di costa appurando una rarissima presenza del fratino".

 

 

Cosa succede?

Perché sta scomparendo? Tra le cause che, negli ultimi decenni, ne stanno determinando la scomparsa, quella della urbanizzazione, del turismo, spesso selvaggio, della pulizia meccanica delle spiagge e di tutta una serie di attività, non ultimi eventi e concerti, che hanno stravolto l'habitat dell'uccello. Il fratino, infatti, più o meno come fanno le tartarughe, ha tra le proprie caratteristiche, quella di deporre le uova appena sotto la sabbia. Una abitudine dettata dalla natura che oggi, suo malgrado, lo sta uccidendo. "La vicenda del fratino, spiega il comunicato Lipu, parla molto di noi umani. Della scoperta della balneazione fino alle speculazioni ad essa legate e di molte altre forme di occupazione territoriale. Di come siamo diventati giganti e avidi". Da qui la richiesta di aiuto: "facciamo appello, chiede la Lipu, alle istituzioni preposte e a tutti i cittadini che vogliano partecipare a questa attività di salvaguardia del nostro territorio costiero. Perché abbiamo bisogno di tutti per salvare questa specie straordinaria".

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Il Messaggero