Nuova strage di balene alle Isole Faroe, lo splendido arcipelago a protettorato danese, incastonato nell'Atlantico del Nord tra la Norvegia e l'Islanda. La mattanza...
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Vittime sacrificali dell'ennesima mattanza, oltre 139 esemplari di balene pilota con i loro piccoli e diversi delfini. Tutto, si è svolto con la consueta e puntuale organizzazione degli abitanti del villaggio. Dalle imbarcazioni, uscite per intercettare le balene, spaventarle e spingerle verso la baia, a tiro di buona parte della popolazione che, armata di particolari arpioni e grossi coltelli - anche le uccisioni devono essere eseguite in maniera tradizionale - ha terminato l'opera colorando di rosso quel tratto di oceano.
La "Grindadràp", come viene chiamata dai locali la tradizionale caccia alla balena, è finita quando l'ultimo esemplare è stato ucciso ed esposto alla cittadinanza. Una strage, quella delle Isole Faroe, che sembra non trovare fine. E' stato stimato che, in 50 anni di attività, le Grindadràp hanno significato la morte di 58.897 cetacei appartenenti a sei specie diverse. Soltanto nel periodo che va dal 2009 al 2018, in quelle acque hanno trovato la morte 7.744 esemplari. Innumerevoli le azioni di protesta intentate da organizzazioni ambientaliste, come quella di Sea Shepherd. Così come le petizioni popolari di protesta che, da tutto il mondo, chiedono la fine del massacro. L'ultima, denominata "stop the hunt of dolphins and whales" (fermate la caccia ai delfini e alle balene) in poche ore ha raccolto oltre 270mila adesioni.
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Il Messaggero