OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Per la prima volta in assoluto un drone ad ala fissa di oltre 7,3 metri di apertura alare e con un'avanzata sensoristica, verrà utilizzato per raccogliere dati su cetacei, tartarughe, mobule e squali». Questo, un passo del comunicato ufficiale diffuso da Guardia Costiera e Istituto Tethys, con il quale è stato appena presentato il nuovo, innovativo progetto di studio e ricerca dedicato alla salvaguardia di balene e delfini del Mediterraneo.
Pinguini blu, strage di cuccioli in Nuova Zelanda: a centinaia trovati morti sulle spiagge
Denominato "An Eye in the Sky", il progetto prevede infatti, l'utilizzo di un sofisticatissimo drone militare che, dal cielo, si sostituirà agli occhi di studiosi e ricercatori che opereranno dalle imbarcazioni, fornendo un'ottica completamente diversa rispetto alle indagini svolte precedentemente da droni più piccoli e meno performanti.
Giornata Mondiale delle tartarughe marine, l'impegno del WWF
«Il mezzo aereo è un Tekever A R5 Evolution», spiega al Messaggero Sabina Airoldi, project manager del Tethys Research Institute, l'Istituto italiano che da anni si occupa dello studio di balene e delfini del Mediterraneo. "Il mezzo aereo, sottolinea la Airoldi, è un velivolo a pilotaggio remoto (RPAS) che l'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) ha nuovamente messo a disposizione della Guardia Costiera italiana nell'ambito della campagna estiva 2022". Stavolta, però, il velivolo verrà utilizzato non soltanto per il monitoraggio del traffico marittimo con conseguente sorveglianza delle acque. "Il velivolo infatti, precisa la Airoldi, verrà utilizzato anche per monitorare i grandi vertebrati marini del Santuario Pelagos".
Il Pelagos, istituito per la protezione dei mammiferi marini, è un'area marina protetta compresa nel territorio francese, monegasco e italiano che vede, soprattutto stagionalmente, la presenza di numerose balene, capodogli e delfini che approfittano della straordinaria ricchezza di cibo presente in quelle acque.
Il Messaggero