Code di volpe sequestrate all'aeroporto di Istanbul, la polizia: «Sono di cuccioli»

Ogni anno centinaia di migliaia di volpi massacrate per la pelliccia

Code di volpe sequestrate all'aeroporto di Istanbul, la polizia: «Sono di cuccioli»
Quando sono scesi dall'aereo, i due si erano subito guadagnati l'attenzione della polizia. Tanto che, immediatamente, le autorità aeroportuali di Istanbul avevano...

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Quando sono scesi dall'aereo, i due si erano subito guadagnati l'attenzione della polizia. Tanto che, immediatamente, le autorità aeroportuali di Istanbul avevano deciso di seguirli. Un pedinamento che avrebbe dato presto, frutti. Gli attenzionati, infatti, uno di nazionalità uzbeka, l'altro greco, una volta ritirate quattro voluminose valigie, con fare spedito avevano imboccato l'uscita senza dichiarare alcunché. Scelta, quest'ultima, che ha insospettito ulteriormente gli agenti doganali che, alla fine, li hanno fermati. Da lì, l'ispezione dei bagagli che ha lasciato a bocca aperta gli specialisti intervenuti. Al loro interno, infatti, i due, in arrivo da Mosca, avevano nascosto qualcosa come diecimila code di volpe.

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Sequestrate code di volpe all'aeroporto di Istanbul

«Diecimila e trecento code, è stato precisato, pronte ad essere immesse sul mercato clandestino». Ma non finisce qui. Sì perché tra queste, molte sono risultate essere appartenute addirittura a cuccioli. Il tutto è stato stimato per una cifra vicina al milione e duecentomila lire turche, circa quarantacinque mila dollari americani. Il contrabbando di pelli e trofei di animali selvatici, nonostante le norme sempre più rigide, sembra non trovare fine. A farne le spese, oltre alle volpi uccise e mutilate vendute a pezzi, leoni, tigri, elefanti, giraffe, rinoceronti, pangolini e tutta una serie di animali che, esotici o meno, continuano ad essere uccisi in tutto il mondo per soddisfare la richiesta di pelli, ornamenti e persino farmaci e pozioni utilizzate nella medicina tradizionale orientale. In Europa, il solo traffico di pelliccia e code di volpi, è responsabile della uccisione di centinaia di migliaia di esemplari all'anno. Dopo il sequestro che ha determinato il fermo dei due passeggeri, la Procura di Gaziosmanpasa ha aperto un fascicolo di indagine. La speranza è quella di individuare la provenienza del carico intercettato. 

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Il Messaggero