Api morte tra Brescia e Cremona. L'Agenzia di Tutela della Salute: «Livelli alti di fitosanitari»

L'ipotesi che ad uccidere milioni di api in pochi giorni nei territori compresi tra Brescia e Cremona nell'agosto scorso fosse stata dovuta all'uso improprio di un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'ipotesi che ad uccidere milioni di api in pochi giorni nei territori compresi tra Brescia e Cremona nell'agosto scorso fosse stata dovuta all'uso improprio di un fitosanitario (prodotto pronto all'impiego utilizzabile per proteggere e conservare i vegetali) era già stata formulata nelle prime ore dell'emergenza. Una ipotesi divenuta certezza nelle scorse ore a seguito dell'esito degli esami di laboratorio dell'Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia Romagna. A cancellare quasi l'80% delle famiglie di api della Bassa, potrebbero essere stati fitosanitari utilizzati nel contenimento di infestanti del mais come la diabrotica e la piralide.


LEGGI ANCHE --> Dal veleno delle api una possibile cura contro il tumore al seno

L'allarme era scattato nei territori di Quinzano, Borgo San Giacomo, Villachiara e San Gervasio oltre ad alcune zone del Cremonese. Un allarme che aveva visto l'intervento dell'Agenzia di Tutela della Salute (ATS) insieme ai Carabinieri Forestali e ai colleghi dei Nas. In una nota, diffusa poche ore fa da Ats, l'indagine svolta dagli specialisti veterinari dopo il campionamento di polline da favo e miele, per ricercare le molecole responsabili dell'avvelenamento. Da qui, la "significativa presenza rilevata di quantitativi significativi dei principi attivi di un fitosanitario specifico usato sul mais". Le indagini, proseguono per determinare come, dei prodotti autorizzati come gli insetticidi per uso professionale, possano essere stati responsabili della morìa. Tale prodotto, infatti, riulterebbe regolarmente autorizzato con le specifiche d'uso previste e ben indicate al fine di tutelare le api e gli insetti impollinatori in quanto, l'uso improprio, potrebbe determinarne l'avvelenamento. Ulteriori accertamenti, volti ad individuare gli eventuali responsabili, sono ancora in corso.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero