I primi giorni di dieta sono quelli fondamentali. E' la reazione metabolica che avviene all'inizio delle nuove abitudini alimentari che rivelerà se dimagriremo e...
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«Ognuno di noi possiede uno specifico profilo metabolico - spiega Paolo Piaggi, bioingegnere dell'Ateneo pisano e autore senior dello studio “Cervello di ritorno” presso l'Università di Pisa grazie al programma Rita Levi Montalcini - alcuni soggetti hanno un metabolismo più “risparmiatore” rispetto ad altri, ossia riducono maggiormente il loro consumo energetico giornaliero quando diminuiscono il loro introito calorico come, ad esempio, durante una dieta ipocalorica. Questi soggetti tendono quindi a perdere meno peso nel tempo, dato che il loro organismo riduce molto il suo consumo energetico, pertanto la dieta ipocalorica in questi soggetti perde la sua efficacia in termini di calo di peso corporeo nel corso del tempo».
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La ricerca è stata condotta nella clinica del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (Niddk) a Phoenix e ha riguardato 11 individui sani ma in sovrappeso o con obesità di cui è stata misurata la spesa energetica per 24 ore in una camera metabolica durante una dieta ipocalorica di sei settimane che riduceva del 50% il fabbisogno energetico giornaliero individuale. «L'efficacia della dieta ipocalorica per perdere peso dipende strettamente dal nostro specifico profilo metabolico - afferma Piaggi - sapere se rientriamo più nella tipologia di metabolismo più 'risparmiatorè o più 'dispendiosò può aiutarci a identificare i soggetti in cui la dieta ipocalorica avrà un maggior effetto sulla perdita di peso rispetto ad altri che devono invece supplementare la dieta con, a esempio, un'aumentata attività fisica per innalzare il loro dispendio energetico e poter efficacemente perdere peso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero