Abusi sulla studentessa a scuola: traballa l'accusa, il bidello torna libero

Abusi sulla studentessa a scuola: traballa l'accusa, il bidello torna libero
«E' venuta meno la solidità del quadro indiziario». Torna in libertà e può tornare al lavoro, il bidello residente nella Marsica, assistito...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«E' venuta meno la solidità del quadro indiziario». Torna in libertà e può tornare al lavoro, il bidello residente nella Marsica, assistito dall'avvocato Carlo Polce del Foro di Avezzano, finito recentemente in una inchiesta della Procura della Repubblica dell'Aquila per una presunta violenza sessuale e atti persecutori ai danni di una studentessa minorenne che frequente l'Istituto superiore Leonardo Da Vinci in zona Pineta Signorini.


Il Giudice per le indagini preliminari, prendendo atto non solo dei documenti presentati dalla difesa ma anche delle dichiarazioni rese da due testimoni indicati sempre dalla difesa che hanno potuto riferire su quanto accaduto, ha preso atto di una certa contraddittorietà della studentessa, revocando per l'indagato di 62 anni, la misura dell'obbligo di dimora nel Comune di residenza con il divieto di poter uscire dalle 20 alle 7 del mattino successivo.


L'avvocato Polce, che ha sempre insistito sull'innocenza del proprio assistito, si è detto soddisfatto su quanto deciso dal Gip, soprattutto sull'importanza del pronunciamento che tocca in prima persona lo stesso collaboratore scolastico la cui serenità anche famigliare è stata minata dall'inchiesta e dai gravi reati ipotizzati.


Secondo l'accusa, il bidello in più di un'occasione si sarebbe rivolto alla studentessa con pesanti apprezzamenti etichettandola anche sua fidanzata arrivando anche ad abbracciarla. In un episodio, quello ritenuto più grave, l'indagato si sarebbe infilato con forza nel bagno dell'istituto dove era entrata la parte offesa, a quanto pare riuscendola a baciare nonostante la mascherina e a toccarle il sedere.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero