Nega tutto il preside di Lanciano, M.R. di 48 anni, arrestato (ai domiciliari) con l'accusa di atti sessuali e abuso di potere contro un alunno minorenne, intra 16 - 17 anni,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sesso mai avvenuto a scuola dove c’era ufficio a vista e porte sempre aperte – ribadisce l’avvocato Alessandro Troilo. Cosa non vera l’abuso di autorità, era l’alunno che andava in presidenza per dei progetti. E nell’ipotesi dell’incontro in casa a San Vito questo è stato consenziente. Nei video sequestrati solo scene di adulti. E false le voci di molestie alla base di precedenti trasferimenti. Si è invece ravvicinato al nucleo famigliare. E’ stato anche un ottimo educatore sportivo collaborando con grandi società, con elevata correttezza e professionalità».
Se la difesa prova a smontare il quadro indiziario, il pm Ponziani lo ritiene al contrario granitico dopo l’indagine della Squadra Mobile partita il 24 marzo. Il giovane, ora ventenne e studente universitario, si è sfogato con una piscologa, ma non voleva denunciare il preside. Trovati poi su comportamenti inopportuni con alcuni alunni; bacio sul collo, apprezzamenti sull’aspetto fisico, prove uniformi nel suo ufficio, regalino alla vittima portato dalla Thailandia, cinema con altro studente e chat con giovani con promessa di soldi per incontri. Il gip stigmatizza: «Folle disinibizione. Poteva benissimo dirigere altrove, escludendo i minori dal suo raggio d’azione, i propri vizi, ovviamente non in discussione. Vittima dolorosamente riluttante alla rivelazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero